REGIONE – “Sono trascorsi 18 anni da quel tragico 31 ottobre del 2002, che ha cancellato per sempre il futuro di un’intera generazione. 27 bambini e la loro maestra, Carmela, hanno trovato la morte in un luogo che dovrebbe essere per tutti sicuro, un luogo di formazione primaria, un luogo dove i bambini sognano cosa fare da grandi.
Tra i primi disegni che un bambino prova a fare su un foglio bianco c’è la scuola, il tetto rosso e le finestre spalancate, spalancate al mondo, alla voglia di imparare cose nuove, di conoscere, quella scuola che invece ha distrutto in 60 secondi con una violenza pari al sesto grado della scala Richter la vita di 27 bambini e della loro maestra.
Sono 18 anni che ricordiamo il tragico evento e ogni anno riviviamo quel dolore con la stessa grande commozione, con lo stesso fardello al cuore. La tragedia è ancora viva e lucida nella nostra mente. È difficile, quasi impossibile dimenticare, il tempo, però, lenisce il
dolore e lascia spazio a nuovi sentimenti e solo così si va avanti. Certamente nulla potrà cancellare quella sofferenza, che tutti avremmo voluto evitare. La vita prosegue, con grande difficoltà, ma accanto al dolore e al vuoto lasciato da chi non è più tra noi, c’è la gioia per i sopravvissuti, per i 29 bambini che sono riusciti a salvarsi. Non è un atto di egoismo, provare a dare spazio in questo giorno triste a chi fortunatamente ce l’ha fatta. È giusto anche per loro. Sono i nostri “eroi quotidiani”. Oggi sono adulti, sono dei professionisti che hanno inseguito i loro sogni, hanno lottato e hanno vinto. Sono diventati insegnanti, geologi, atleti, ingegneri, sono l’orgoglio del Molise tutto. Bravi e complimenti. Sono sempre stati molto riservati e questo li fa onore, mai una parola di troppo, saggezza e buona educazione li ha sempre contraddistinti, sono stati sempre in secondo piano, un passo indietro ai loro compagni, che purtroppo non ci sono più. Mai nessuno di loro ha cavalcato l’onda mediatica, non sono mai stati attratti da una visibilità facile, anzi l’esatto contrario.
Il rispetto per i loro compagni di scuola è sempre stato il punto fermo e questo è di lodevole apprezzamento. È importante ricordare gli angeli di San Giuliano di Puglia, ma è altresì fondamentale festeggiare i sopravvissuti, perché hanno dato una speranza di futuro alla comunità di San Giuliano e a tutti noi molisani. Vorrei che dedicassimo anche a loro un appaluso. Lo meritano tutto. Nella tragica e sofferta esperienza di tutti questi anni, abbiamo vissuto momenti particolari, assistendo alla grande forza di volontà di una popolazione che non si è lasciata vincere dallo sconforto e dalla rassegnazione, ma ha saputo reagire nonostante il dolore, nonostante tutto a guardare avanti. Per tutti noi siete un esempio di forza e coraggio. Grazie per l’esempio che ci offrite.
Un anno dopo il tragico evento, il consiglio regionale con la Legge del 12 novembre 2003, numero 29 ha istituto la Giornata della Memoria. La “Giornata della Memoria è dedita al ricordo del tragico evento, ma vuole essere anche un momento di condivisone di intenti, di quello che c’è da fare per migliorare quanto fatto e continuare a fare per poter dare ai nostri giovani, il nostro futuro, maggiori certezze e sicurezze. La “Giornata delle Memoria” serve a sensibilizzare le coscienze di tutti noi sul tema della sicurezza scolastica. La Regione ha fatto molto, ma guai ad abbassare la guardia, non possiamo e non dobbiamo permetterlo.
Ed è per questo che ho fortemente voluto la legge n. 3 del 21 marzo 2019, la modifica alla legge del 2003 la n. 29, che prevede in concomitanza con lo svolgimento della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, il 22 novembre, che la Giunta regionale relazioni, in quel giorno, al Consiglio regionale su quanto è stato fatto per garantire la sicurezza scolastica, nonché sui progetti e sulle azioni mirate a diffondere la cultura della prevenzione
e ad assicurare lo stato di sicurezza delle scuole. La legge non deve essere intesa come un
ring su cui scontrarci, ma deve essere interpretata come un momento di dialogo, di confronto, di dialettica operativa e di approfondimento per migliorare. Non devono essere le tragedie a indicare i percorsi da attivare, le iniziative da seguire per mettere tutti noi al riparo dalle calamità naturali, dalla violenza della natura. Insieme dobbiamo guardare al domani e lavorare ognuno per le proprie competenze e responsabilità per far si che mai più possano esserci nuove tragedie. La nostra presenza oggi qui, in questa Aula, la massima Istituzione regionale, assume un significato profondo.
La seduta straordinaria di quest’oggi è rinforzata dalle nostre emozioni, dai nostri sentimenti, che a distanza di 18 anni, riaffermano la volontà e la necessità di imparare dagli errori del passato, che la salvaguardia, la sicurezza, la salute, il benessere di ognuno di noi prevale sui conflitti politici. L’amore per il prossimo, il rispetto per gli altri deve essere sempre il faro a cui puntare. Abbiamo pianto troppo, San Giuliano, il terremoto dell’Aquila, dove persero la vita Danilo, Vittorio, Elvio, Michele, gli studenti universitari molisani, poi la tragedia di Amatrice, di Accumuli. La sofferenza lega le persone e anche oggi, cambia lo scenario, abbiamo un virus sconosciuto, soffriamo nuovamente per i malati, per chi non c’è più e quindi facciamoci forza, tutti insieme e proviamo a vincere anche questa nuova sfida” è questo l’intervento di Filomena Calenda, Presidente IV Commissione Consiliare Permanente della Regione Molise.