MONTENERO DI BISACCIA – L’istituzione della riserva naturale della foce del Trigno ha il fine di conservare gli ecosistemi, il mantenimento della biodiversità e del paesaggio, la ricerca scientifica e lo sviluppo sostenibile del proprio territorio.
Gli ecosistemi e i servizi che la Natura fornisce sono messi sotto pressione dall’espansione urbana, dall’agricoltura intensiva, dall’inquinamento, dalle specie invasive e dai cambiamenti climatici.
Raggiungere l’obiettivo del 30% che la UE si è imposta e, contribuire a contrastare i cambiamenti climatici ed il degrado dell’ambiente richiesti dall’agenda ONU 2020/2030.
Di questo hanno parlato i relatori del convegno che si è svolto a Montenero di Bisaccia nel pomeriggio di sabato 16 dicembre sollecitando l’istituzione di una riserva naturale alla foce del Trigno (già sito S.I.C.). Si legge di seguito nella nota di Ambiente Basso Molise.
“Un obiettivo quello del 30% da raggiungere entro il 2030 e che coinvolge tutte le amministrazioni locali ma soprattutto dovrebbe “interessare” la regione Molise che, continua a non rispondere alle sollecitazioni del territorio. Sono passati ormai sette anni dalla proposta del comune di Montenero di Bisaccia (delibera C.C. n. 44 del 21/12/2016) a cui le amministrazioni Frattura e Toma non hanno dato alcuna risposta e, quella attuale Roberti, sembra seguire l’iter, ormai consolidato, del silenzio assordante.
Invitati al convegno (con PEC prot. arrivo 00151268 del 02/10/2023) non abbiamo avuta nessuna risposta.
Ci dispiace dover constatare che la regione Molise continua a non cogliere l’opportunità e i vantaggi che, l’area protetta alla foce del Trigno, porterebbe a tutto il territorio molisano.
Risposta ai cambiamenti climatici, tutela della biodiversità, qualità ambientale, valorizzazione del territorio e turismo attivo e sostenibile sono elementi che fanno la differenza nel Molise e la consapevolezza nei confronti dell’Area Protetta crescerebbe se i rappresentanti delle Istituzioni si assumessero la responsabilità di parlare di fatti concreti e non decidendo di rispondere con il silenzio assoluto.
Di fronte a questo scenario, perdere l’opportunità e i benefici che deriverebbero dall’istituzione dell’Area Protetta ci sembra davvero insensato.
Auspichiamo si possa cominciare a dialogare con l’amministrazione Roberti per realizzare un’area protetta alla foce del fiume Trigno e creare un modello di gestione innovativo, in grado di tenere insieme terra e mare, e capace di guardare alle reali esigenze dell’ambiente e del territorio, dei cittadini e operatori turistici”.