CAMPOBASSO – Se l’arte e’ nell’anima non ha bisogno solo degli occhi. Emilio Ciccone, artista molisano, forte e resiliente come la sua terra, non si arrende: le sue mani hanno dipinto quadri la cui bellezza ha varcato confini regionali e nazionali. Dopo un decennio di collaborazione con la Top Art di Milano che aveva promosso uno dei suoi quadri più famosi e ne aveva reso possibile la visibilita’ in una scena del film “Gomorra”, Emilio cerca spazi, nuovi orizzonti e nuovi confronti. Approda in Canada, dove ottiene un contratto da una famosa galleria e inizia una proficua attivita’ che lascia sperare in nuovi importanti successi internazionali, ma di lì a poco il buio, una malattia neurodegenerativa oculare che azzera progetti e speranze.
Quel buio, poi, rischia di avvolgere tutto intorno a sé, affetti, cose e colori, tutto il suo mondo. Una lunga pausa durante cui Emilio ha avuto tempo per riflettere, dopo una prima inevitabile crisi, che ha saputo ben celare e che e’ diventata spinta vitale per una rinascita diversa ma pur sempre artistica. Emilio ha sentito il forte bisogno di dare vita a nuove forme di arte, e sostituire, non senza difficolta’, il tatto alla vista. Inizia a plasmare creta, argilla che diventa ceramica e… “argento vivo”. Questo il nome della mostra che lo vedrà protagonista a Campobasso nella sala Fratianni del Circolo Sannitico da sabato 10 a giovedì 15 febbraio dalle 18 alle 20. Essere vicini all’artista in questa nuova esperienza ha un valore speciale, contribuire a stimolare nuovi e sicuri successi e ribadire la possibilita’, per chiunque, di albe colorate e prepotenti dopo oscuri tramonti.