Coldiretti: “Bene nuovi bandi Csr ma servono interventi urgenti per agricoltura e zootecnia”

9

CAMPOBASSO – L’imminente pubblicazione dei Bandi del Complemento di Sviluppo Rurale (CSR) Molise 2023-2027 costituisce un primo passo verso un concreto sostegno al settore agricolo regionale. Questo il primo commento di Coldiretti Molise a seguito della presentazione dei nuovi Bandi del Csr illustrati ieri (29.10.2024) dall’Assessore all’Agricoltura, Salvatore Micone, insieme con il presidente della Regione, Francesco Roberti. Non meno rilevante è stata la comunicazione da parte dell’Assessore Micone, di voler consentire dal prossimo anno alle imprese agricole, di presentare unitamente alle domande di biologico (SRA29) od integrato (SRA01), anche quella dell’indennità compensativa (SRB01); opportunità che quest’anno era stata inibita e resa incompatibile. Una decisione questa che aggiunta al taglio lineare del 20% sulle misure a superficie lasciò Coldiretti Molise fortemente “perplessa”.

Il settore primario, infatti, pur nelle grandissime difficoltà del momento produce, come sottolineato dallo stesso Presidente Roberti, gran parte del Pil della regione, rappresentando quindi una colonna portante dell’economia molisana. Le aziende agricole e zootecniche non si limitato infatti “solo” a produrre cibo sano e genuino per l’intera collettività ma favoriscono anche l’occupazione e rappresentano un indispensabile presidio di tutela e manutenzione del territorio, sempre più esposto, specie nelle aree interne, al rischio di dissesto idrogeologico, abbandono e spopolamento.

A tal proposito, a margine dell’ultima riunione del “tavolo verde”, riunitosi nei giorni scorsi, il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, ha rimarcato una serie di priorità per il settore agricolo, chiedendo una particolare attenzione da parte dell’Assessore.

Uno dei primi interventi da attuare nel più breve tempo possibile è senza dubbio la diminuzione del numero di cinghiali che stanno continuando a causare danni e costringendo alla chiusura decine di aziende agricole e zootecniche. Un intervento che sarebbe realizzabile attraverso l’attivazione di tutte le misure previste nel PRIU, piano di eradicazione della PSA – Peste suina africana, approvato lo scorso mese di giugno dalla Regione.

“Oltre a ciò – afferma Ascolese – sarebbe assolutamente necessario procedere al recepimento dell’art 19-ter che modifica della Legge 157/92 prevedendo uno specifico Piano straordinario delle catture, abbattimento e smaltimento, che ha valenza sull’intero territorio nazionale, indipendentemente dalla emergenza collegata alla peste suina africana”. Un’operazione non più derogabile considerando anche il fatto che in Molise ci sono circa 140 allevamenti specializzati e circa 3550 a carattere familiare per un totale di oltre 35mila suini, a fronte di una presenza, sottostimata, di oltre 40.000 cinghiali. Oltre a ciò grandissimo rilievo assume anche la questione relativa all’incontrollato aumento di “parchi” per la produzione di energia.

“Una questione di estrema importanza – spiega Ascolese – dal momento che questi impianti sottraggono terreno fertile e coltivabile all’attività agricola, dove insistono anche produzioni di eccellenza, senza dimenticare il danno paesaggistico che queste aree subiscono e le distorsioni sui prezzi di affitti e vendite dei terreni dal momento che le grandi multinazionali dell’energia offrono cifre esorbitati agli imprenditori agricoli per realizzare tali impianti sui territori”.

Coldiretti, in proposito, ricorda che il primo luglio u.s. è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il D.M. 21 giugno 2024 sulla ‘Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili’. Il testo dispone che le Regioni redigano la mappa delle aree idonee sul loro territorio entro 180 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta, ovvero entro il primo gennaio 2025.