Erano entrambi nati ad Ururi in provincia di Campobasso. Elisa, “la maestra”, nel 2013 fu nominata “personalità dell’anno”. Il padre conobbe, in seguito alla dichiarazione di guerra del Canada all’Italia, la dura prigionia nel “Camp Petawawa”
AGNONE – Elisa Germano nacque, il 21 marzo del 1920, ad Agnone da Nicola Germano e Teresa Cocco. La piccola era appena nata quando il padre, nato ad Ururi il 5 marzo del 1877 da famiglia contadina, decise di tentare fortuna emigrando verso gli Stati Uniti.
Nicola Germano giunse ad “Ellis Island”, nell’inverno del 1920, a bordo della “Re d’Italia” (va ricordato che Nicola servì l’Esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale). Successivamente Nicola raggiunse il Canada dove lavorò presso la “Canadian Tube and Steel” (ditta di tubi ed acciaio) e spedì denaro in Italia per mantenere la famiglia che era rimasta ad Ururi. Nel 1940 il Canada dichiarò guerra all’Italia.
Da qui il provvedimento di arrestare tutte le persone di nazionalità o di origine italiana sospette e detenerle nel campo di concentramento di Petawawa. Fu questa la sorte di Nicola Germano, che non nascose mai le sue simpatie per il fascismo, che rimase imprigionato a “Camp Petawawa” e “Fredericton”e liberato solo il 9 febbraio del 1943. Durante i mesi della sua prigionia la famiglia Gennaro non seppe mai nulla. Elisa ricorda che la corrispondenza e il sostegno finanziario cessarono e non ci fu denaro neppure per le medicine.
Così la povera madre si ammalò e morì. Solo nel 1948 i figli poterono recarsi in Canada e riabbracciare il padre. Elisa, che in Italia aveva conseguito il diploma magistrale. si dedicò immediatamente al giornalismo e a collaborare attivamente ad associazioni culturali. Tutto questo sempre come volontaria. A lei si deve la prima biblioteca alla Casa d’Italia nel 1951. Aiutò gli emigranti italiani a stabilirsi e trovare lavoro. Elisa dedicò tutta la sua esistenza all’insegnamento alla “LaSalle Catholic High”. Fu direttrice della scuola italiana di PICAI fino all’età di 85 anni. “La Maestra”, come era conosciuta, era sempre disponibile.
In seguito con l’aiuto di Joyce, sua figlia, ha voluto ricostruire e poi raccontare la storia degli italiani internati (tra questi suo padre Nicola) in quel lontano 1940. Nel 2013 fu nominata “Personalità dell’anno” di Casa d’Italia con questa motivazione: “Grande il suo contributo alla promozione della cultura italo-canadese. Fin dall’inizio si è sempre occupata di immigrati, della loro integrazione, della loro istruzione, insegnando non solo l’italiano ma anche altre materie. Una vita esemplare al servizio della nostra comunità che merita, non solo un grande e sentito grazie ma tutta la nostra riconoscenza”. Elisa Germano, che aveva sposato Adelmo Pillarella, morì il 1 novembre del 2014 a Ville-Émard di Montreal.
A cura di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”