Dalla proposta della Commissione europea all’Italia 2,4 miliardi in più rispetto al 2014-2020
REGIONE – Il Presidente di Confindustria Molise commenta la recente decisione della Commissione europera di aumentare la dotazione finanziaria all’Italia. Massimo Giaccari: “L’Europa è imprescindibile, possiamo criticarla per quello che non fa, per la lentezza delle sue decisioni, ma non mettiamo in discussione il principio che solo insieme potremo continuare a generare benessere e coesione sociale.
Per questo, abbiamo letto positivamente la proposta fatta qualche giorno fa dalla Commissione europea sull’uso e la distribuzione dei fondi di coesione nel quadro del bilancio comunitario 2021-2027.
Nella proposta, che andrà approvata dal Consiglio e dal Parlamento, l’Italia vede aumentare la sua quota, rispetto al periodo precedente: 38,6 miliardi per il 2021-2027, pari quindi a 2,4 miliardi in più dei 36,2 dell’attuale periodo 2014-2020.
L’incremento delle risorse per il nostro Paese, contenuto nella proposta di riforma dei fondi di coesione presentata dalla Commissione Ue, deriva, soprattutto, dall’alto tasso di disoccupazione (in particolare giovanile) registrato in Italia. Pur restando il principale criterio per l’assegnazione dei fondi, l’esecutivo vorrebbe infatti che il Pil fosse affiancato da nuovi criteri capaci di “riflettere meglio la situazione socio-economica sul terreno”, come la disoccupazione, l’integrazione dei migranti o la lotta al cambiamento climatico.
Situazione opposta, invece, per Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, che subiranno una sforbiciata fra il 24% e il 22%. Bruxelles assicura che il taglio è dovuto alla crescita economica che in questi stati è riuscita ad assicurare proprio la politica di coesione, ma in Ungheria e Polonia c’è chi parla di una punizione per chi non si è allineato alla linea dell’accoglienza per i migranti.
Su questi temi Confindustria auspica un impegno serio e responsabile dei nostri Parlamentari, affinché anche in una piccola regione come il Molise possa crescere il sentimento europeista, unitamente ad una visione globale dell’Europa come il luogo più competitivo per l’industria e il luogo ideale per il lavoro, le persone e i giovani”.