Al club il riconoscimento come miglior team in rosa. Il tecnico rossoblù: «Ci sono un’intera città ed un’intera regione intorno a questo gruppo»
CAMPOBASSO – Il palcoscenico della fondazione ‘Molise Cultura’ ha incoronato le qualità della Magnolia Campobasso e lo ha fatto in occasione della sesta edizione della ‘Giornata dello sport’, l’evento organizzato dall’assessorato allo sport della Regione Molise giunto alla sua sesta edizione ed occasione di ribalta per le realtà agonistiche territoriali protagoniste negli ultimi dodici mesi.
TRIS DI MAGNOLIA – Tra le quattordici categorie premiate in una serata condotta da Mario Faraone e dalla giornalista di Sky Sport Marina Presello, con la presenza, quali testimonial, del nuotatore Massimiliano Rosolino, della tennista Mara Santangelo, del judoka Pino Maddaloni e dell’ex difensore della Roma Aldair, in ben tre circostanze a conquistarsi il centro della scena, nonché l’Ercole Sannita simbolo del riconoscimento, è stata la formazione rossoblù che ha vinto il premio come miglior team ed ha avuto in Mimmo Sabatelli ed Alessandra Falbo i nominati come miglior allenatore e miglior atleta in rosa.
SQUADRA IN LUCE – Primo a conquistare la ribalta è stato l’intero roster rossoblù (poi trasferitosi a Vazzieri per un allenamento serale) che, accompagnato dalla presidente Antonella Palmieri, dal tecnico Mimmo Sabatelli e da tutto il suo staff (gli assistenti Filipponio ed Anzini, il preparatore fisico Colagiovanni ed il fisioterapista Ciampitti), ha ricevuto l’applauso convinto del pubblico con un video che ha introdotto le ragazze sul palco, ripercorrendo alcuni dei momenti più significativi della stagione. Portavoce per l’intero gruppo un’emozionatissima Alessandra Falbo che ha ringraziato tutti per il premio, poi consegnato nelle mani del capitano Di Gregorio da parte del procuratore D’Angelo. A prendere la parola, successivamente, è stato il coach dei #fioridacciaio Mimmo Sabatelli che si è soffermato sull’evento Coppa Italia: «Un appuntamento importante per tutti noi, per la città e per la regione. Stiamo vivendo l’avvicinamento con tensione e al tempo stesso responsabilità perché sentiamo l’affetto di un intero territorio intorno a noi. Il nostro è un gruppo che si sta sacrificando e si allena forte da agosto e davanti a sé vede un obiettivo, quello della finale di Coppa Italia, evento cui non ho mi partecipato e questo ci riempie di responsabilità. La tensione si fa sentire, ma siamo convinti che daremo il massimo. Come dico sempre alle mie atlete, dobbiamo uscire dal campo dando il massimo. Se poi alla fine il tabellone dirà che qualcuno avrà fatto meglio di noi, usciremo dal campo accettando la sconfitta e stringendogli la mano ed un segnale di quest’intento sta già nell’allenamento in notturna che andremo a sostenere».
LE MEMORIE DI SABATELLI – Per il trainer rossoblù c’è stato un ritorno sul palco e, nelle sue riflessioni, prima di ricevere l’Ercole Sannita dalle mani del numero uno del Coni regionale Cavaliere, ha ricordato i suoi inizi ed «il vedere compagni e coach come modello di riferimento da parte mia, da più piccolo dell’organico, ed il pensare che sarebbe stato un orgoglio per me ricevere un premio importante un giorno. Il team di A2 femminile è la punta dell’iceberg di un club creato dieci anni fa che da due stagione sta portando avanti un percorso importante. L’orgoglio maggiore è quello del settore minibasket che, in un decennio, è passato da dieci a trecentocinquanta piccoli. Questo ci rende orgogliosi e responsabilizza perché l’obiettivo di questa serata è quello di preservare i giovani dalle devianze. Abbiamo quattro palestre occupate e tanti istruttori perché lo sport è di aiuto più delle famiglie e della scuola a volte. Nel percorso qualcuno l’abbiamo perso ed onestamente ci spiace, però ne abbiamo salvati tanti e questo ci inorgoglisce».
FALBO FELICE – Momento di sorrisi ed applausi è stato poi quello con Alessandra Falbo, l’ala termolese vincitrice del trofeo Bam (un Europeo extra litteram per la categoria) in Slovenia con l’Italbasket rosa under 14. Per la giocatrice bassomolisana la dedica più immediata, ma più sentita. «Alla mia famiglia, a chi mi è stato vicino e a chi crede in me», ha argomentato poco prima di ricevere il premio dalle mani del presidente del consiglio regionale Micone e, metaforicamente, di avere, da parte della presentatrice Presello, un’investitura di tutto rilievo: quella di poter ricalcare in futuro, in considerazione del suo ruolo di ala, le gesta e le peculiarità, tecniche e caratteriali, di un monumento del basket rosa nazionale (ed internazionale) come Cecilia Zandalasini.