REGIONE – È ufficiale: la recessione economica sembra aver subito una battuta d’arresto, complice la massiccia riforma del lavoro introdotta lo scorso anno (Jobs Act) che prevede dei vantaggiosi sgravi fiscali per le assunzioni.
Certo, i dati positivi andranno confermati nei prossimi mesi, ma la lenta ripresa dell’economia italiana è stata sottolineata anche dalla crescita dello 0,3% del PIL registrata nel primo trimestre del 2016. Il tasso di disoccupazione si aggira intorno all’11,6% nel mese di aprile di quest’anno. Il numero relativo alle persone occupate risulta in aumento, così come lo è il numero di persone attualmente in cerca di un posto di lavoro.
Stando ai dati recentemente diffusi dall’Istat e da Bankitalia, il Molise sarebbe riuscito ad agganciare il treno della ripresa economica meglio di molte altre regioni d’Italia: solo considerando il primo trimestre del 2016, si scopre che il valore dell’export molisano è cresciuta dagli 83 milioni di euro del 2015 agli attuali 209. L’input positivo deriva dal settore agricolo, da quello tessile e manifatturiero, ma anche dall’industria, grazie al boom dell’esportazione di prodotti petroliferi raffinati e metalli lavorati.
L’occupazione, specie quella giovanile, sta finalmente registrando una crescita dopo i picchi toccati durante gli anni della crisi finanziaria. Inoltre, per il prossimo anno è previsto un ulteriore incremento dei posti di lavoro, grazie all’aumento del 40% dei bandi per opere pubbliche da realizzarsi sul territorio del Molise.
Sebbene i dati dimostrino un trend di crescita sia dell’economia sia delle possibilità occupazionali nel nostro paese, il tasso di disoccupazione di coloro che si trovano nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni si aggira intorno al 36,9%, uno dei dati più elevati mai registrati nei paesi dell’Unione Europa. Non se la cava meglio chi si trova tra i 25 e i 34 anni, una fascia d’età che attualmente conta circa 900mila disoccupati.
Se guardiamo a chi possiede un titolo di laurea, la situazione non sembra migliorare: secondo i dati Eurostat raccolti, il numero degli italiani in possesso di un lavoro a tre anni dalla laurea è pari solo al 57,5%, un dato preoccupante considerando che in Europa solo la Grecia sta peggio.
In questa situazione, una delle poche garanzie ai fini dell’individuazione di un mestiere stabile è quella che riguarda il proseguimento del percorso di studi intrapreso all’università.
In Italia, vi sono ambiti professionali specifici nei quali è richiesta la presenza di professionisti del settore che siano in possesso di abilità altamente specifiche che ne consentano un’immediata spendibilità nell’operativo.
Ma le competenze necessarie per ricoprire un ruolo di tale prestigio sono acquisibili solamente attraverso la partecipazione a corsi caratterizzati da un’elevata specificità e qualità dei contenuti.
Questi corsi sono anche detti master e si distinguono in: master di I livello, rivolti a chi abbia conseguito una laurea triennale, i master di II livello, ovvero quelli aperti a chi sia in possesso di una laurea specialistica e infine i master post-experience per gli occupati che vogliano potenziare le proprie capacità professionali per progredire nella carriera.
I master possono esser erogati sia dalle università, sia dalle Business School, ovvero degli enti il cui obiettivo è quello di fare da tramite tra il l’ambiente accademico e quello lavorativo. Mediante la partecipazione ad un master gli studenti possono acquisire non solo le nozioni teoriche, ma anche vere e proprie esperienze di vita aziendale fruibili tramite gli stage in azienda che alcune Business School propongono. Da questa esigenza emerge l’importanza di valutare con attenzione le offerte formative provenienti dalle scuole, perché non tutte si equivalgono in termini di qualità.
Tra le offerte più vaste e interessanti troviamo quelle relative a settori professionali molto ampi, ad esempio quello economico-finanziario dal quale sembrano provenire le maggiori richieste di specialisti altamente qualificati nell’elaborazione di valide strategie commerciali volte a risollevare le sorti economiche delle imprese.
Tra i corsi che permettono di ricoprire un ruolo del genere troviamo i vari master amministrazione e finanza offerti da una delle Business School più autorevoli e note del panorama italiano dei corsi post-universitari: la Business School Meliusform. Grazie all’elevata qualità dei contenuti e delle competenze teorico/pratiche dei docenti, i master Meliusform possono essere considerati dei validi esempi per l’analisi dei requisiti di un corso di specializzazione di qualità.
Nell’ambito della formazione professionale di livello avanzato, Meliusform rappresenta un benchmark per chiunque voglia potenziare il proprio bagaglio di conoscenze specifiche attraverso un’esperienza altamente professionalizzante.
Tra le caratteristiche che distinguono l’offerta Meliusform da quella dei competitor troviamo: master di ogni tipo inerenti alle aree di competenza finanziaria, economica, legale, amministrativa e riguardante la gestione delle risorse umane.
Come ulteriore prova dell’affidabilità della Business School Meliusform è possibile consultare il relativo portale web: sul sito è possibile consultare le apposite sezioni riguardanti il programma didattico, il corpo docenti e la possibilità di fruire del servizio di Job Placement.
Sul portale web della Scuola Meliusform è inoltre possibile reperire il materiale didattico multimediale comprensivo di dispense e approfondimenti per seguire le lezioni anche in modalità e-learning.
In conclusione, investire in un master si rivela una delle poche garanzie per un avvenire professionale sicuro, purché si scelga una valida scuola di riferimento per la propria formazione post-universitaria.