PETACCIATO (CB) – Martedì 19 luglio Cittadinanzattiva ha visitato le due strutture di Petacciato: Le Dune (ex Motel) e Il Colle (ex Residence) entrambe gestite da Cooperative sociali. Questa volta oltre a Cittadinanzattiva CB vi era anche il segretario regionale dott. Marco Ferraro e la Coordinatrice di Termoli Enza Varanese.
L’Associazione, insieme ad altre 60 in tutta Italia, aderisce all’iniziativa lanciata da LasciateCIEntrare che chiede di collaborare sui territori con le visite ai centri di accoglienza.
Si legge in una nota di Cittadinanzattiva:
“In Molise, è necessario sottolinearlo, per la seconda volta la Prefettura ha autorizzato in maniera tempestiva l’accesso, a differenza di altre realtà del Paese dove viene spesso negato.
Le due strutture visitate a pochi chilometri di distanza l’una dall’altra, situate una sulla strada Statale 16 in direzione S.Salvo e l’altra su una collinetta poco distante verso l’interno, anche se con problematiche comuni connesse alla gestione amministrativa e procedurale dell’accoglienza (permessi di soggiorno, identificazione in questura, prime visite mediche, riconoscimento dello status), si sono presentate con caratteristiche e tagli lievemente diversi.
La diversità è ovviamente legata agli ospiti (il Colle accoglie anche alcune donne), alla loro diversa provenienza, alle loro diverse abitudini e comportamenti, alle loro diverse tradizioni lingua e religione che costituiscono il solo e scarno bagaglio con il quale giungono via terra o via mare nel nostro Paese. Un’umanità variegata che chiede rifugio.
Molto spesso giungono di notte, riferiscono i responsabili dei Centri, in autobus accompagnati solo dall’autista, senza alcun documento e solo con un nome e una presunta data di nascita (quella dichiarata da loro).
E qui il lavoro più complesso da parte di chi accoglie: garantire con ogni modalità il diritto di asilo, restituire loro una identità, o meglio una dignità, in un contesto dove molto spesso l’aspetto umano deve necessariamente, a causa dell’emergenza, lasciar il posto a quello burocratico e farraginoso della macchina amministrativa che controlla il fenomeno.
Ancora riferiscono gli operatori, si cerca di venir incontro alle esigenze di ognuno. Si allestiscono piccole moschee, si cucina per quanto possibile il loro cibo, si rispetta il loro credo religioso, si concede il piccolo pocket money giornaliero, ma contestualmente si cerca di far capire loro l’importanza di una convivenza con altre etnie, soprattutto il fatto che con le tante criticità sono stati accolti in un Paese civile, con una sua religione, con una sua cucina, e purtroppo con la mancanza attuale di lavoro che crea disagio e malessere tra i cittadini.
Il gruppo di Cittadinanzattiva, non avendo ancora a disposizione una mappatura completa sulla dislocazione dei Centri, viene informato costantemente da Andrea, uno dei responsabili della Caritas Diocesana Campobasso – Bojano, che con la sua disponibilità e conoscenza sui flussi permette all’Associazione di andare avanti.
Ci si auspica che da questo lavoro svolto, con passione e amore da ogni membro del gruppo, possa uscirne un rapporto e una valutazione oggettiva della situazione in Molise, ma soprattutto vogliamo che la società civile, di cui siamo parte, possa poter verificare nei luoghi di accoglienza e in tutti i centri per migranti, comunque chiamati (CAS CARA o semplicemente centro umanitario), il rispetto dei diritti umani, l’avviamento di percorsi che portino chi vi è ospitato alla completa autonomia e condizioni di lavoro dignitose anche per chi in tali centri opera”.