REGIONE – Il Ministero dell’Istruzione sta definendo in questi giorni il Decreto Scuola contenente le modifiche straordinarie all’esame di Maturità, rese necessarie dall’emergenza Coronavirus. Viste le indiscrezioni emerse, ribadisce la sua posizione l’Unione degli Studenti: “Già da inizio Marzo abbiamo iniziato a discutere con la Ministra Azzolina di questo tema” dichiara la coordinatrice nazionale Giulia Biazzo “è ormai chiaro a tutti che è impossibile fare l’esame come ogni anno. Tutti devono essere ammessi, a prescindere dai voti presi, perchè non si è potuta garantire a tutti la possibilità di recuperare le insufficienze, devono essere anche eliminati PCTO e INVALSI dai requisiti d’accesso”.
“Non è fattibile la seconda prova scritta nazionale” sostiene il sindacato studentesco “perché le varie regioni hanno iniziato la didattica a distanza in un momento diverso, ogni classe ha svolto gli argomenti in una maniera differente e molti studenti, non potendosi permettere un computer, non hanno potuto seguire le lezioni. Per questo se il rientro a scuola non avverrà entro maggio, la seconda prova deve essere annullata, e la materia d’indirizzo deve essere trattata nell’orale”.
“É fondamentale che il colloquio orale tratti unicamente gli argomenti effettivamente svolti” continuano gli studenti “ per questo la commissione deve essere interna, come già garantito dalla Ministra Azzolina, e l’esame deve attenersi rigorosamente al “documento del 15 Maggio” recante tutti gli argomenti svolti e che dovrà specificare le modalità di didattica a distanza”.
“Nelle altre classi” conclude l’UdS “nessuno deve essere bocciato: il prossimo anno deve essere garantita a tutti la possibilità di recuperare gli argomenti non svolti (nazionale). Nel territorio molisano, a differenza di altre regioni, i soggetti responsabili dell’istruzione quali il Presidente Toma, l’assessore Di Baggio e l’USR non hanno preso provvedimenti per incanalare in modo adatto la didattica a distanza. Le linee guida in merito non sono state definite e mancano finanziamenti di carattere regionale. In tutti i territori ci sono casi di mancata garanzia dei dispositivi ed è tutto rimesso alle decisioni dei dirigenti scolastici.(territoriale)”,