Coronavirus Molise, patronati e Caf: ecco i servizi proposti

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Mamone: “Una delle principali attività di questi giorni è la trasmissione delle richieste di indennità Covid, gli ormai famosi 600 euro”

CAMPOBASSO – Tra le strutture che in queste difficili settimane hanno continuato a lavorare, con le dovute precauzioni, per assicurare servizi ai cittadini ci sono i Patronati, che si occupano sostanzialmente di pratiche previdenziali e di pensione, e i Caf, attivi negli adempimenti fiscali.

Tali organismi, per poter garantire non solo le tradizionali prestazioni, ma anche quelle attivate con i nuovi decreti legati all’emergenza coronavirus, hanno dovuto applicare radicali cambiamenti, adattando le modalità organizzative e di lavoro alla tutela di dipendenti ed utenti.

L’Enasc (https://enasc.it/cerca-sede-enasc/) è presente con oltre 500 sedi in tutta Italia e 15 all’estero. É presente anche in Molise. Per ulteriori informazioni: tel. 0874-019515 (Campobasso), 0865-900006 (Isernia).

Ma quali sono i servizi legati al Covid-19 che queste strutture stanno assicurando?

“Una delle principali attività di questi giorni è la trasmissione delle richieste di indennità Covid, gli ormai famosi 600 euro – spiega Salvatore Mamone, presidente nazionale dell’Enasc, il patronato dell’Unsic. “Le indennità, come noto, sono richieste da liberi professionisti, collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni, mezzadri), lavoratori dello spettacolo, stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, operai agricoli a tempo determinato, per i quali il requisito richiesto sono 50 giornate di effettivo lavoro in agricoltura nel 2019. Ci siamo imbattuti anche nei collaboratori sportivi per i quali il bonus viene richiesto e liquidato da ‘Sport e Salute’ e non dall’Inps”.

Altra notizia importante è la proroga dei termini per la presentazione della disoccupazione agricola (1° giugno 2020) e della Naspi e della Disc. Coll , con prolungamento di 60 giorni rispetto ai termini ordinari.

“Un altro provvedimento che sta occupando i patronati sono gli ammortizzatori sociali introdotti dal decreto 18/2020, cioè cassa integrazione, trattamento ordinario, assegno ordinario, cassa integrazione in deroga, regolamentata dalle regioni – continua Mamone. “Le aziende e i consulenti stanno richiedendo informazioni per l’applicazione corretta della norma che ha concesso la possibilità della cassa integrazione per nove settimane”.

Per quanto riguarda i lavoratori, le richieste riguardano in particolare il congedo Covid/19, il congedo parentale e i congedi per disabilità, ai sensi della legge 104/92. Molte famiglie hanno richiesto informazioni e dettagli sul bonus Baby-Sitting. Nel settore dei congedi le maggiori criticità si sono evidenziate nelle compatibilità e cumulabilità tra le varie misure. Il messaggio Inps n. 1621 del 15 aprile 2020 ha finalmente chiarito alcuni aspetti oscuri dei provvedimenti.

Un altro aspetto molto importante, tra le richieste dei lavoratori, è quello della tutela della salute con i riconoscimenti dell’indennità di malattia e nei casi di infezione da Coronavirus contratta in occasione di lavoro, di infortunio lavorativo. “L’Inail, con una recente circolare, ha precisato le modalità di riconoscimento dell’infortunio sul lavoro o in itinere a causa del famigerato virus – spiega ancora Mamone.

Dall’Enasc fanno sapere che non mancano problemi irrisolti, come la tutela di colf e badanti, settore completamente escluso dagli interventi governativi.

Il Patronato ha programmato videoconferenze sia come vademecum dei decreti “Cura Italia” e “Aprile”, sia per fornire un quadro d’insieme sulle norme introdotte dal legislatore a seguito della diffusione del virus, ad esempio le indicazioni operative per la gestione degli uffici territoriali (regolamentazione degli accessi attraverso appuntamenti, l’applicazione di smart working con la riduzione di operatori negli uffici e promozione di strumenti informatici per l’inoltro delle istanze.