CAMPOBASSO – La seduta del Consiglio Comunale di Campobasso di questa mattina, tenutasi in modalità telematica, è stata dedicata interamente alla discussione sulla riapertura delle attività didattiche nelle scuole cittadine per il prossimo anno scolastico 2020/2021. Al termine della discussione sono stati approvati all’unanimità gli Ordini del Giorno proposti sul tema dal PD, dalla Lega e da Forza Italia, Popolari e Fratelli d’Italia a dimostrazione della precisa volontà di confronto mostrata sul tema da tutti i rappresentanti dell’assise comunale.
“Tutte le amministrazioni comunali e provinciali stanno vivendo, in questo periodo, un momento che di fatto, per quanto riguarda le attività da porre in essere in favore del mondo della scuola, è molto liquido, ciò non perché non si sia già deciso cosa si vuol fare, ma perché ci sono delle variabili tecniche e sanitarie che vanno costantemente, anzi direi quotidianamente, attenzionate. – ha dichiarato il sindaco Gravina – Come Amministrazione comunale c’è un lavoro costante che stiamo svolgendo attraverso il coinvolgimento, in maniera simbiotica, degli assessorati all’Istruzione e di quello ai Lavori Pubblici.
Trovare la quadra e mettere al proprio posto tutti i tasselli che sono emersi dai sopralluoghi tecnici effettuati negli istituti comprensivi, grazie all’interazione creatasi con i dirigenti scolastici, richiede i giusti tempi operativi che credo tutti i rappresentanti del Consiglio Comunale, al di là della costruttiva dialettica politica che si deve creare sull’argomento, sono coscienti esistano, in modo molto oggettivo. La discussione odierna in Consiglio comunale, in questo senso, ritengo sia stata utile a definire un atteggiamento propositivo complessivo che la politica deve avere rispetto a temi emergenziali di portata così notevole.
Gli ordini del giorno approvati all’unanimità quest’oggi, sono punti di contatto che rafforzano un percorso che, dal punto di vista tecnico, la nostra Amministrazione sta progettando con soluzioni diverse per ogni singolo plesso, tenendo conto che ogni istituto comprensivo ha esigenze differenti”.