Buone notizie per chi ha intenzione di lanciare una start up in ambito tecnologico. Sono in arrivo nuovi contributi a fondo perduto messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il bando Horizon 2020 – PON I&C 2014/2020, infatti, permette di richiedere un finanziamento con quota a fondo perduto del 60%.
Il fondo avrà a disposizione ben 180 milioni di euro, di cui 150 a disposizione di Basilicata, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia mentre gli altri 30 milioni saranno riservati alle iniziative di Abruzzo, Molise e Sardegna.
Si tratta di un’iniziativa molto importante perchè dedicata ad un settore strategico, come quello della ricerca e dello sviluppo in ambito tecnologico. L’obiettivo è bloccare l’emorragia di “cervelli” all’estero e ritrovare competitività a livello internazionale. Troppo spesso, infatti, i giovani talentuosi sono costretti ad andare fuori dai confini nazionali per vedere valorizzate le proprie capacità.
Con questi contributi a fondo perduto si avrà a disposizione la liquidità necessaria per avviare la propria attività e affrontare il periodo di crescita. Ma come funzionano, esattamente, questi finanziamenti agevolati? Prendendo spunto da questa guida pubblicata sul sito prestitisbp si evince che i prestiti con contributi a fondo perduto prevedono una quota di capitale che non deve essere rimborsata.
Nel caso del bando Horizon 2020 – PON I&C 2014/2020, ad esempio, la quota di contributi a fondo perduto è del 60%. Questo significa che ogni 100 euro di finanziamento erogato ben 60 vengono erogati senza l’obbligo che l’azienda lo restituisca. Basta qquesto, in effetti, per comprendere quanto sia fondamentale il ruolo svolto da questo strumento per lo sviluppo del territorio.
Andando ad analizzare più a fondo i finanziamenti a fondo perduto, però, scopriamo che anche sulla restante quota, solitamente, viene applicato un tasso di interesse estremamente più basso di quello che viene applicato sui normali prestiti alle imprese. Lo scopo è quello, ovviamente, di aiutare le aziende che investono in nuove tecnologie sul territorio.
L’obiettivo, per il prossimo anno, è favorire e incentivare la diffusione di questa tipologia di contributi. I fondi, spesso messi a disposizione dall’Europa, devono essere gestiti al meglio dalle regioni (per chi non lo sapesse sono proprio le regioni gli enti predisposti alla gestione dei fondi europei) per far si che tutti i fondi messi a disposizione vengano erogati ed utilizzati nel modo corretto.
Specialmente in un contesto economico così complesso, infatti, approfittare degli incentivi a fondo perduto è fondamentale per dare respiro ad aziende che, altrimenti, rischierebbero di morire sul nascere o, ancor peggio, di prosperare al di fuori dei confini nazionali andando ad arricchire l’economia delle altre nazioni.