TERMOLI – Si è concluso il ciclo di eventi e manifestazioni che il Comune di Termoli, insieme a professionisti e associazioni, ha organizzato per sensibilizzare la cittadinanza.
Dopo il flash mob che ha coinvolto i cittadini in piazza Vittorio Veneto domenica 27 novembre e dopo aver illuminato il Municipio di rosso dal 25 al 29 novembre, il convegno intitolato ‘Violenza di genere siamo tutti responsabili’ ha chiuso il ciclo di iniziative.
Il convegno ha visto la partecipazione delle associazioni Fidapa, Casa del Libro, SAE112 e con il patrocinio dell’Ordine degli Psicologi e del Comune di Termoli.
Il convegno presentato e moderato dall’assessore alle Politiche Sociali e vicesindaco del Comune di Termoli Maria Chimisso, si è sviluppato in due momenti: il primo dedicato alle attestazioni di partecipazione al contrasto alla violenza di genere.
Il presidente della sezione Fidapa di Termoli Fernanda Pugliese ha ribadito l’impegno dell’associazione nel sostenere da sempre iniziative contro la violenza sulle donne mentre la segretaria Fidapa Bpw Italy del Distretto Sud-Est Anna Musacchio ha fatto una panoramica delle iniziative attualmente attivate della Fidapa sul tema come la comunicazione nelle scuole e altri progetti.
Presente anche il contributo della Caritas e dello Sprar con Suor Angela che ha portato la sua testimonianza diretta come testimone di violenza sulle donne, spesso senza possibilità concreta di dare un aiuto. “Ma adesso qualcosa in più potremo farlo – ha affermato Suor Angela – perché da qualche giorno abbiamo potuto aprire il dormitorio femminile”.
A fare una disamina dei termini lessicali legati alla violenza sulle donne, e della loro correlazione con la drammatica realtà, è stato Nicola Pietropaolo vicepresidente della Casa del Libro mentre il Presidente dell’Ordine degli Psicologi Nicola Malorni ha sottolineato l’importanza di proseguire sulla strada della formazione specifica per essere più efficaci nell’azione di contrasto.
Il convegno ha poi visto gli interventi degli esperti sul tema; Lorena Marcelli, ideatrice del progetto “Eva non è sola” grazie al quale è stata pubblicata l’omonima antologia dei racconti, alcuni dei quali sono stati letti nel corse del convegno da Rossella De Rosa.
L’assistente sociale Giuseppina Frate, del primo centro anti violenza nato in Molise in seguito al bando pubblico dello scorso luglio, ha presentato il servizio gestito dalla cooperativa Be Free con sede a Campobasso.
La psicologa Sara Fauzia ha invece posto l’attenzione sulla portata e l’entità del fenomeno e sulla necessità di considerare le cause socioculturali che portano alla violenza. Tra la vittime della violenza la dott.ssa Fauzia ha ricordato gli orfani dei femminicidi e le vittime di violenza assistita, ovvero i minori che assistono a violenza.
A chiudere gli interventi è stata la professoressa Flavia Monceri, docente di Filosofia Politica all’Università del Molise. L’intervento ha scardinato i tanti luoghi comuni legati alla violenza sulle donne, dimostrando che la violenza è già nel modo di pensare e nell’etichettare situazioni della realtà, comportamenti e atteggiamenti. La prof. Monceri ha spiegato che non può esistere una prevenzione della violenza di genere senza una reale conoscenza, laddove per conoscenza si intende la messa in discussione di ogni preconcetto e l’apertura al diverso.
“Da questo punto di vista – ha concluso la prof. Monceri – le iniziative come questo convegno sono estremamente importanti perché ci permettono di conoscere e di scambiarci le nostre reciproche conoscenze e punti di vista. È un primo passo importante”.
Un primo passo sottolineato anche dall’assessore Chimisso che ha concluso dicendo che si lavorerà ancora affinché anche a Termoli ci sia uno sportello che funga da punto di riferimento contro la violenza di genere.