Isernia, maxi rissa alla stazione. CasaPound: “Città ostaggio di criminali clandestini”

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ISERNIA – Non usa giri di parole CasaPound Italia per commentare la ricostruzione delle autorità inquirenti della maxi rissa che ha visto coinvolti lo scorso 8 novembre un gruppo di ragazzi italiani e un gruppo di clandestini richiedenti asilo, con tutta probabilità per contendersi la piazza dello spaccio della stazione ferroviaria.

“È una vicenda di una gravità senza pari, che dimostra come le politiche di accoglienza abbiano portato la nostra città a riempirsi di criminali pronti a tutto per conquistare il controllo delle attività illegali, peggiorando in maniera significativa la situazione in una città dove lo spaccio è una seria piaga sociale”. Così Agostino Di Giacomo, responsabile di CasaPound per la provincia di Isernia, in una nota.

“Non si contano praticamente più gli episodi di criminalità, dallo spaccio al racket dell’accattonaggio, che vedono protagonisti i clandestini – prosegue Di Giacomo – A fronte di un tale disastro nell’ordine pubblico, ci sembra giusto indicare coloro che ai nostri occhi ne sono i responsabili morali: il Prefetto Guida, che con le sue politiche ha fatto sì che Isernia si riempisse di clandestini, che costituiscono ora il 2% della popolazione, ben oltre i limiti stabiliti dell’accordo tra l’Anci, e il Ministero dell’Interno, e tutti quei privati ed associazioni che hanno aderito ai bandi di accoglienza per lucrare sulle ricche somme messe a disposizione dal governo, non curandosi minimamente delle conseguenze per la cittadinanza”.

“Davanti a una situazione di tale gravità – conclude Di Giacomo – occorre agire con assoluta rapidità: individuare ed allontanare dal nostro territorio gli autori dei crimini privi di cittadinanza italiana, provvedere alla riduzione dei centri di accoglienza avviando le procedure per il rimpatrio di tutti i clandestini privi dei requisiti per l’asilo, e garantire con adeguati controlli la sicurezza della stazione, ora specie nelle ore notturne zona franca in mano ai criminali italiani e stranieri. Se la forza pubblica, che finora non è sembrata adeguatamente determinata nello stroncare il fenomeno, non interverrà in tempi celeri, saremo noi ad arrivarci con una serie di presidi per tutelare la cittadinanza. Gli isernini non possono più vivere nella paura”.