Con il suo giornale “La Voce del Popolo Italiano” fece opinione e condizionò la politica statunitense. Fu per molto tempo il riferimento della comunità italo-americana
FORLÍ DEL SANNIO (IS) – Olindo Melaragno nacque a Forlì del Sannio (oggi provincia di Isernia) il 1 novembre del 1867 (il padre, Leonardo, morì l’anno dopo la nascita del piccolo). Sin da piccolo mostrò una intelligenza vivace ed una straordinaria capacità allo studio. Ma era soprattutto nella scrittura che eccelleva. In Italia assolse il dovere militare.
Immediatamente dopo sposò Barbara. Nel 1890 arrivò, Filomena, la sua prima figlia. L’anno successivo emigrò per gli Stati Uniti dove nel 1893 nacque Beatrice (sarà, da soprano, una affermata cantante lirica). Intanto Olindo era riuscito, nel breve, a conquistare la stima degli italo-americani e a collaborare con vari giornali. Poi nel 1904, con il cugino Fernando, coronò il suo sogno. Un giornale tutto suo. Nacque così: “La Voce del Popolo Italiano”.
Il primo giornale italiano di Cleveland (Ohio) che inizialmente fu anche pubblicato come “L’Italiano” e “Il Progresso Italiano in America” prima di assumere, il 2 aprile del 1904, la sua denominazione definitiva. Arrivò a vendere 50.000 copie e divenire un giornale in grado di fare opinione. Condizionò per lunghi anni la politica americana.
Si sforzò sempre di promuovere un profondo senso di italianità. La sede del giornale era ai margine del quartiere “Little Italy”. Il giornale promosse iniziative a favore degli emigranti e moltissime volte raccolte di denaro. Favorì il nascere di scuole per italiani. La linea editoriale fu, sin dall’inizio, vicina ai repubblicani e il suo interesse per le questioni europee aumentò, naturalmente, dopo l’entrata in guerra dell’Italia nella prima guerra mondiale. Nel 1921 morì Barbara sua moglie. Qualche anno dopo, nel 1923, sposò Elvira Valentini dalla quale ebbe, nel 1926, il figlio Victor. Il giornale espresse, sempre, un quasi “viscerale” anticomunismo.
Questa posizione indusse Olindo Melaragno, all’indomani della Marcia su Roma, ad assumere un benevolo atteggiamento verso Mussolini. Del resto anche i residenti di “Little Italy”, soprattutto all’inizio, sembrarono apprezzato la svolta italiana. E fu proprio Mussolini a sollecitare Re Vittorio Emanuele a che concedesse a Olindo Melaragno l’importante titolo di “Cavaliere della Corona” (L’Ordine della Corona era un’onorificenza del Regno d’Italia). La Rivista “Il Carroccio”, in quella occasione, disse: “questo riconoscimento è andato a uno dei capi più intelligenti e autorevoli dell’Ordine dei Figli d’Italia”.
Olindo Melaragno morì, a Cuyahoga Country, il 10 aprile del 1937. La moglie Elvira, coraggiosamente, assunse la responsabilità di dare continuità al giornale. Dopo l’entrata in guerra dell’ Italia, come alleato della Germania, la “La Voce del Popolo Italiano” assunse una posizione di assoluta e dura condanna verso il fascismo. Poi, nel 1944, il giornale voluto, realizzato e diretto da Olindo Melaragno decise di chiudere definitivamente i battenti.
A cura Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”