Novità archeologiche nel Sannio: Pietrabbondante e la fine del paganesimo il 28 aprile a Roma

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Presso l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte in Piazza San Marco

sacelloROMA – “Novità archeologiche nel Sannio: Pietrabbondante e la fine del paganesimo” venerdì 28 aprile ore 11 presso l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte in Piazza San Marco 49 a Roma.

Nel 2016, grazie alla campagna di crowdfunding “Rock Samnium”, promossa da un gruppo di giovani archeologi da anni impegnati negli scavi del santuario sannitico di Pietrabbondante, nel Molise, con l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, sono stati raccolti 16.000 euro che hanno consentito di proseguire le attività di ricerca e di laboratorio presso quel sito archeologico.

Un ritrovamento inaspettato ha gettato nuova luce sulla poco documentata fase di passaggio tra paganesimo e cristianesimo nel Molise. Gli scavi hanno rivelato la sopravvivenza di un culto pagano, fino agli inizi del V secolo d. C., in un sacello del settore orientale del santuario, mentre i grandi edifici sacri (Tempio A, Tempio B, Aerarium) erano in abbandono da molto tempo.

Si è potuto quindi documentare un particolare rituale di chiusura dell’intero santuario in ottemperanza alle disposizioni imperiali per la soppressione dei culti pagani, le leggi di Teodosio I degli anni 391 e 392.

La deposizione, nel sacello ora ritrovato, di elementi architettonici e oggetti pertinenti anche a templi già distrutti dimostra infatti l’intento di estinguere definitivamente qualsiasi forma di culto nel santuario di Pietrabbondante del cui antico prestigio restava ancora memoria nella regione sannitica.

sacello in corso di scavoDi alcuni templi di cui si sono ritrovati i resti nel sacello conosciamo così l’esistenza ed i caratteri stilistici (capitelli, colonne) ma non l’ubicazione. La loro individuazione resta uno degli obiettivi più importanti delle prossime indagini.

Questi risultati sono stati resi possibili dalla generosità di tante persone che hanno contribuito al crowdfunding del 2016 e dal sostegno logistico del Comune di Pietrabbondante.

L’istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte ha dato il via alla nuova campagna di raccolta fondi per proseguire le ricerche già avviate, anche per giungere all’identificazione degli edifici sacri di cui si sono trovati gli elementi architettonici smembrati.

I poster realizzati dagli archeologi che hanno eseguito lo scavo offriranno inoltre informazioni particolareggiate su tutte le ricerche in corso nel santuario di Pietrabbondante.