Per la regia un alzatore di Superlega, il palleggiatore di scuola Modena: «A Campobasso con tanta voglia di far bene e poter essere protagonista in maglia rossoblù»
Una prima diagonale nel segno della ‘Z’. No, non quella di Zorro, sebbene l’opposto Zanettin sia di origini sudamericane, ma come la medesima iniziale dei cognomi del regista e del bomber dell’EnergyTime Spike Devils Campobasso che verrà. Dopo il bomber ex Galatone, a completare la cerniera della squadra rossoblù, direttamente dalla Superlega (e da Cisterna) arriva in cabina di regia – sul versante rossoblù – l’alzatore modenese Michael Zanni, elemento cresciuto nel vivaio della società canarina di massima serie ed ora pronto a dire la sua anche in Molise.
Per il regista non ancora venticinquenne, oltre che nella sua Modena (con un’esperienza in Superlega nella stagione 2016/17), anche fermate in A2 a Massa e Siena in A3 a Portomaggiore ed in B tra San Giovanni in Marignano e Villa d’Oro nel modenese.
Un percorso di rilievo che si unisce, tra l’altro, al grande entusiasmo testimoniato dall’ultimo innesto in rossoblù.
«Vengo in Molise con tanta voglia di far bene e di dare il massimo per riuscire ad ottenere il miglior risultato possibile. Da parte mia, farò di tutto per ritagliarmi un ruolo da protagonista. Del resto, gli obiettivi sono molto alti e voglio proiettarmi su questa sfida con il massimo della determinazione».
A dare manforte a queste dichiarazioni un’ultima stagione a Cisterna in cui ha avuto modo di lavorare alle dipendenze di un tecnico come Fabio Soli (chiamato ora all’esperienza con i vincitori dello scudetto dell’Itas Trentino) e di andare a completare un reparto, quello degli alzatori, in cui poteva stare a stretto contatto con un suo idolo come Michele Baranowicz.
«Alla resa dei conti – riconosce – confermo tutte quelle che erano state le sensazioni della vigilia. Poter stare tutti i giorni a contatto con Michele (Baranowicz, ndr) ed apprendere aspetti del gioco da un trainer quale Fabio (Soli, ndr) ha rappresentato per me un’occasione di formazione unica sia a livello tecnico che tattico. È stata una stagione molto importante, ho ricevuto davvero tanto e credo che quello che ho appreso potrà senz’altro fare di me un miglior palleggiatore sotto diversi aspetti».
Peraltro, Zanni è un regista di quelli moderni. Forte anche del suo fisico (è alto 193 centimetri) rappresenta anche un attaccante aggiunto per il team, oltre che un giocatore in grado di dire la sua a muro.
«Arrivo da un percorso importante già a livello giovanile – concorda – ed è su questi aspetti a tutto tondo che è andato avanti con forza il mio percorso in questa disciplina».
Per Zanni c’è stata già la possibilità di confrontarsi con la nuova realtà di Campobasso, parlando subito con la dirigenza ed il tecnico Maniscalco.
«Sono stato particolarmente affascinato dal progetto che mi è stato prospettato ed anche da quelle che sono le intenzioni in prospettiva. Ho avvertito di avere a che fare con un ambiente in cui c’è voglia di lavorare e migliorarsi e questo è l’ideale per me».
Tra l’altro, questa – in carriera – sarà la prima esperienza per Zanni con un team al di sotto del Tevere. «Sono stato sempre disponibile per esperienze fuori dalla mia comfort zone – riconosce – e, nella mia carriera, ho comunque viaggiato tanto. Sono delle convinzione che quante più esperienze un giocatore riesce a portare avanti nel suo curriculum, tanto più ne esce rafforzato».
Un messaggio importante – Zanni – lo lancia anche ai tifosi rossoblù. «La società sta allestendo una rosa con l’intento di riuscire ad ottenere il miglior risultato possibile per centrare i propri obiettivi. E noi faremo di tutto per renderli felici».
Proiettandosi, poi, su quella che sarà la stagione di cadetteria, forte anche delle sue esperienze in categoria, ammette: «Quello di B è un torneo lungo, dove occorre mantenere sempre alta la concentrazione ed avere tanta dedizione al lavoro, anche perché, dopo la prima fase, ancor più determinante è il momento dei playoff».
Proprio la post-season, per Zanni, rappresenta «un secondo campionato, laddove concentrazione e buone qualità fisiche sono determinanti».
Aspetti che, personalmente, rientrano appieno anche nel modo di intendere il ruolo di alzatore, da parte dell’ultimo innesto in rossoblù. «Sul campo mi piace variare molto il mio gioco – chiosa – ma in generale, baso il mio modo di disimpegnarmi sulle caratteristiche di centrali e laterali che fanno parte dell’organico».