L’amore profondo per la propria terra, per la famiglia, per le proprie radici sono alcuni tra i temi che hanno portato il romanzo di Gianlivio Fasciano “La promessa. Un pastore, la guerra, un amore” (Iod Edizioni) a ricevere la menzione speciale e la candidatura alla selezione 2024 del Premio Bancarella Famiglia grazie al sostegno dell’Associazione IusArteLibri. L’annuncio in occasione della 71ma edizione del Premio Bancarella che si è conclusa domenica 16 luglio a Pontremoli.
LA PROMESSA. UN PASTORE, LA GUERRA, UN AMORE
Romolo Di Meo vive a Mastrogiovanni, piccolo centro molisano e l’unica cosa che vuole è fare il pastore. Ma la vita quasi sempre si inerpica per strade tutte sue. Così, Romolo, dopo il matrimonio con Giovanna, si trova soldato nella seconda guerra mondiale, senza lamentarsi mai, come gli ha fatto promettere sua madre. Con la firma dell’armistizio, la guerra finisce. Non per lui e non per Mastrogiovanni, ridotta a un cumulo di macerie abitate da fantasmi in attesa di figli che non torneranno mai più dal fronte.
L’AUTORE
Gianlivio Fasciano, nato a Termoli (Cb) nell’agosto del 1974, avvocato giuslavorista, nel 2021 ottiene il riconoscimento di “Avvocato dell’anno per il Diritto del lavoro e delle relazioni industriali – Le fonti Awards”. Un avvocato con la passione per la letteratura, che lo porta a sperimentare il mondo della scrittura narrativa, attraverso un proprio stile e nuovi codici linguistici. Dopo la pubblicazione di alcuni lavori, tra cui il Tempo delle ciliegie, vincitore del premio speciale “Paolo Villaggio un libro per il cinema 2017”, e il racconto “Tempo, sì grazie…”, premio “Città di Grottammare” 2016, arriva “La Promessa – Un pastore, la guerra, un amore”, romanzo che rappresenta la maturità della sua scrittura e il riconoscimento di un mondo a lui caro, quello dei contadini e pastori, fatto di valori e relazioni che nessuna modernità può stravolgere e sradicare.