CAMPOBASSO – “Un flagello, quello dell’abbandono dei rifiuti, che affligge tutto il basso Molise. Quello che preoccupa maggiormente è la quantità dei rifiuti e soprattutto rifiuti con un alto potenziale di pericolosità: eternit”. Così in una nota Ambiente Basso Molise. “In Italia la preoccupante diffusione di discariche abusive e i relativi problemi, vecchi e nuovi, di smaltimento rifiuti non sono una novità. Più volte l’Europa ha deferito e poi condannato il nostro Paese per aver mantenuto luoghi non a norma spesso mai bonificati”, aggiunge l’associazione.
“Mentre alcuni comuni come Campomarino e Termoli, ma anche altri, si impegnano fortemente nella lotta contro le discariche abusive, impegnando un casino di soldi pubblici, i soliti ignoti continuano a disseminare il nostro territorio con materiale altamente nocivo per la salute di tutti. Tali personaggi oltre ad essere fortemente ignoranti, non pensano che è in pericolo anche la loro salute e quella dei propri familiari. Appena pulita una discarica abusiva subito, nello stesso posto, ne nasce un’altra”, denuncia Ambiente Basso Molise.
“L’Europa stabilisce norme volte a prevenire gli effetti negativi sulla salute umana, sull’acqua, sul suolo e sull’atmosfera e si impegna verso un inquinamento zero, a vantaggio della salute pubblica, dell’ambiente e della neutralità climatica. Ma, ci sono sempre i soliti imbecilli che continuano ad irrorare il territorio di rifiuti illegali. Nella ns. bella discarica abusiva, tra l’altro presso una zona di alto pregio ambientale, sono stati scaricati i mobili di una intera casa ma, anche il tetto in eternit. I danni causati ai cittadini da questi scellerati sono molteplici. Oltre a quelli evidentemente diretti sulla salute che si manifestano sotto forma di patologie, bisogna considerare la violazione del diritto a vivere in un ambiente salubre, nonché l’entità delle sanzioni economiche che il comune in questione sta pagando e continuerà a pagare, e che ricadranno inevitabilmente sui cittadini. Le autorità locali sono state allertate”, conclude Ambiente Basso Molise.