Agnone, il Comune accetta una donazione socio-culturale di Domenico Lanciano

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palazzo comune agnone

AGNONE – Con una lettera del 25 dicembre 2021 (pervenuta al Comune di Agnone con il numero di protocollo 19730 del 27 dicembre) Domenico Lanciano, fondatore e responsabile dell’Università delle Generazioni, aveva chiesto alla Città di Agnone di accettare la sua ricca donazione, consistente in 60 bauli (cm. 120x60x60) contenenti tutto il lavoro culturale di una vita (biblioteca, emeroteca, fototeca, fonoteca, videoteca, epistolario, l’archivio privato e sociale che, in pratica, documentano la storia locale e molisana dal 1981 ad oggi, nonché preziosi materiali per un piccolo museo). In aggiunta a tutto ciò, Lanciano fa rientrare nella donazione pure i diritti d’autore di alcune sue opere edite ed inedite particolarmente interessanti per il territorio.

Con lettera prot. n. 2052 del 14 febbraio 2022, Giovanni Amedeo Di Nucci, vice sindaco e assessore alla cultura, ha così risposto al donatore: “Con riferimento alla Sua nota, scusandoci per il ritardo nella risposta, La informo che è nelle nostre intensioni l’accettazione dei libri e dell’archivio. A fronte di questa attuale donazione, è dovuto anche comunicarLe che, a causa della carenza di spazi fisici per la sistemazione dei documenti e per l’assenza di personale qualificato per la catalogazione, il trasferimento del materiale non potrà avvenire in tempi brevi. Siamo, dunque, a chiederLe la disponibilità a trattenere i documenti in custodia presso locali idonei di Sua proprietà. Sentiti ringraziamenti e saluti”.

Domenico Lanciano ha così commentato: “Sono assai lieto che tutta la mia documentazione storico-bibliografica resti in loco e ringrazio l’Amministrazione comunale per aver accolto la mia donazione. Speriamo che le Autorità regionali e nazionali diano alla Città di Agnone (e agli altri Comuni che ne hanno bisogno) adeguato personale e le risorse necessarie (tratte pure dal PNRR) a difendere e a valorizzare in modo adeguato la cultura e la memoria locale, poiché altrimenti si rischia che tutto divenga un deserto per le presenti e le future generazioni ma anche per una parte importante della storiografia nazionale, europea e persino intercontinentale, specialmente riguardo spopolamento ed emigrazione!”.