“Adesso, tramite il suo responsabile Domenico Lanciano, l’Università delle Generazioni si permette (poiché è in grado di farlo) di dare un suggerimento a chiunque (nessun escluso, di qualsiasi colore e tendenza) intenda lavorare seriamente e non demagogicamente per Agnone e l’Alto Molise. Vada alla Biblioteca Comunale! Lì troverà idee, proposte, progetti non soltanto prodotti in tempi recenti, ma già da quasi 150 anni, da quando cioè il dibattito agnonese è stato documentato dai giornali dell’epoca e da quei personaggi che si sono presi la briga di scrivere e pubblicare libri ed opuscoli sul benessere di Agnone e dintorni. C’è tutta una tradizione e una letteratura in proposito! Basterebbe sfogliare soltanto “L’Eco dell’Alto Molise”.
Lo stesso Domenico Lanciano, la scorsa primavera (in pieno Covid-19), ha rilanciato con tutti i mezzi possibili in quel periodo, il lungimirante opuscolo “Lettere all’Alto Molise” riportate da gran parte della stampa regionale qualche anno fa. A taluni personaggi locali è stato inviato persino via email. Chi lo desidera, vada alla tipografia Antonio Litterio – Via Roma 27 tel. 0865-78931 – e se lo faccia stampare (deve pagare soltanto la carta). Solitamente chi si mette in politica o pretende di amministrare un territorio dovrebbe andare prima andare a sudare sulle carte delle generazioni precedenti. Infatti, la qualità degli amministratori e della loro azione pubblica non nasce dall’improvvisazione o dalla semplice attualità.
Quindi, chi veramente ama Agnone, dimostri di amare pure le generazioni precedenti che tanto hanno pensato e lavorato per questa città e per il suo territorio. Agnone, tra l’altro, dal 1910 ha una bella, ricca e attrezzata Biblioteca Comunale (ma ha pure la Biblioteca Emidiana ed altri siti di memoria storica, compresi gli anziani ancora viventi, vero archivio sociale, e i competenti, non ultime le associazioni e prestigiosi studiosi locali). Lì c’è una miniera di idee, proposte e progetti. E a proposito di miniere, l’Università delle Generazioni coglie l’occasione per ricordare quei 262 minatori (di varia nazionalità) morti nel disastro della miniera di carbone di Marcinelle, in Belgio, proprio 64 anni fa (08 agosto 1956). Tra di loro ben 136 italiani, di cui parecchi abruzzesi e 7 molisani, anche della vicina comunità Sant’Angelo del Pesco. Anche costoro lavoravano, molto faticosamente e a rischio della propria vita, per un’Europa migliore! Ed è certo che scavando tra le carte e la memoria storica nelle Biblioteche-miniere non si rischia di morire!”.
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