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Al Macte la mostra “Siamo tutti utenti, fino a quando non lo siamo”

MACTE – Museo d’Arte Contemporanea di Termoli – foto di Nadia Vitone

TERMOLI – In risposta a un universo digitale sempre più commercializzato e dominato da algoritmi, in cui le aziende creano narrazioni ed esperienze focalizzate sull’utente, i suoi bisogni e i suoi consumi, nasce la mostra “Siamo tutti utenti, fino a quando non lo siamo”, ideata appositamente per MACTE Digital dalla curatrice Marialaura Ghidini insieme alle artiste Renee Carmichael, MOC/Mara Oscar Cassiani, Tara Kelton e REINCANTAMENTO.

Dal 3 febbraio al 15 marzo sul portale MACTE Digital, spazio di sperimentazione e di committenza digitale sul sito del museo, il progetto sarà live in un ambiente digitale progettato e sviluppato da Sezione Grafica e Studio Dude. “SIAMO TUTTI UTENTI, FINO A QUANDO NON LO SIAMO” è una mostra interattiva che si presenta come un viaggio che avanza tra click e domande, in quattro stanze ideate da ogni artista: è l’utente che sceglie come avanzare e, in base alle proprie risposte, avrà esperienze diverse.

“[…] Le aziende hanno adottato un linguaggio sempre più persuasivo ed emotivamente coinvolgente per promuovere le proprie piattaforme e applicazioni mobili – scrive Marialaura Ghidini nel suo saggio curatoriale – Le start-up digitali non si limitano più ad anticipare i bisogni degli utenti monitorandone e prevedendone i comportamenti; progettano un vocabolario mirato a sfumare i confini tra interfaccia, utente e l’incessante mercificazione delle interazioni quotidiane. Per gettare le basi di una nuova coscienza collettiva, queste aziende progettano narrazioni esperienziali che ruotano intorno all’idea di cura e pongono l’utente al centro – un approccio così fluido e intuitivo da far percepire questi servizi come parti indispensabili della vita quotidiana”.

Ghidini e le artiste giocano a mimare il linguaggio e i meccanismi di comunicazione adottati dagli algoritmi commerciali proponendo però degli antidoti d’artista: l’opera di Carmicheal, analizza il linguaggio di programmazione con video coreografie del suo corpo in risposta a un input emotivo, REINCANTAMENTO presenta delle conversazioni con un chatbot militante, Kelton offre riposo digitale per i lavoratori sfruttati, mentre MOC, Cassiani invita l’utente a un pellegrinaggio semi spirituale.

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