Il padre fece ogni tipo di sacrificio pur di consentirgli di realizzarsi. Alexander (ora così era chiamato) frequentò la scuola pubblica “Joseph MedilElementary School” e successivamente la “Armour Illinois Institute of Technology” e il locale Istituto d’Arte. In seguito frequentò il Technical College e conseguì la laurea presso la “University of Illinois”.
Lo stesso anno gli fu consentito di iniziare il praticantato di Architetto.Nel 1919 sposò Maude Pacelli che gli darà tre figli Vincent Jt., William (“Bill”) e Marian. Ma già da subito il più importante studio di Chicago (Morris&Komar) gli propose la collaborazione . Sarà il primo architetto italo-americano ad ottenere la licenza per operare nello stato dell’Illinois. Divenne da subito oltre che un apprezzato professionista anche un uomo introdotto negli ambienti più importanti di Chicago . Fu membro della “The American Institute of Architects”. Tra le realizzazioni più importanti ed ancora oggi oggetto di attenzione e studio vanno ricordate:Casa Bonita a Chicago (1928) e la Century of Progress Internacional Exposition, Italia Palinnon (1932-33). Per quest’ultima, dato anche il suo stile rispondente alle volontà dell’allora Governo Italiano, ottenne i complimenti di Mussolini.
La debbo regalare a chi veglia sulla mia vita ”. La villa fu realizzata ed andò in dono a Philip D’Andrea feroce e spietato guardaspalle di Capone. Nel 1938 volle visitare il suo paese d’origine al quale rimase sempre legato. Nel viaggio di ritorno, navigò in Prima Classe sulla “Conte di Savoia”, chiese al Comandante di poter visitare la “terza classe” dicendo: “sono arrivato bambino viaggiando in “terza classe” e non ho dimenticato quanto fosse stata scomoda quel la traversata”. Poi volle offrire a tutti quei suoi compaesani, meno fortunati, una ricca colazione. Tornato a Chicago continuò ad esercitare con successo la sua professione. Alexander Capraro morì il 18 ottobre del 1956. Ai suoi funerali intervennero le massime autorità e tutte le rappresentanze italo-americane. L’orazione funebre fu tenuta da Richard J.Daley il Sindaco di Chicago.
Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”
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