Il risultato è stato un viaggio attraverso i sentimenti come l’amore, il rapporto individuale con il pensiero della morte, la fede in Dio e il dialogo interiore, la solitudine, l’amicizia e le relazioni interpersonali. E come in ogni incontro dell’Aut Aut ci sono stati diversi spunti di riflessione sull’attualità come l’uso del web, i social, la politica.
“L’arte e la poesia possono essere considerati come un atto politico?”, ha chiesto la curatrice del festival. Ampie, profonde e arricchenti sono arrivate puntuali le risposte da parte dei due autori protagonisti dell’evento.
E poi ancora si è affrontato il ricordo del periodo delle quarantene dovute al covid e di come anche la creatività abbia risentito dell’assenza di relazioni umane e di stimoli esterni.
Ampio spazio è stato dato al tema delle radici, i due autori sono di San Martino e di Guglionesi, e del legame tra le creazioni (letterarie ed artistiche) e il paesaggio, naturale ed umano, del Molise.
I ritmi lenti le tradizioni, il dono di una natura pressoché incontaminata sono infatti tra i punti cardine della poesia di Pina Tozzi. Così come si è parlato di stili creativi; da un lato l’abilità di Tozzi nell’uso della brevità, del lavoro ‘chirurgico’ (così come lo ha definito Valentina Fauzia) dell’autrice di tagliare e selezionare le parole da utilizzare nei versi, dall’altro con Rocco Pelusi si è fatta luce sulle diverse tecniche di disegno dal fumetto alla graphic novel ai disegni ‘one shot’ così come lo stesso artista li ha definiti, che consentono di inserire più temi, più stimoli in una sola immagine.
Le opere di Rocco Pelusi sono state esposte nella Sala che ha ospitato l’evento e lo stesso artista ha spiegato ai presenti quale è stato il suo percorso artistico e ha dato una chiave di lettura interpretativa dei suoi lavori anche se ha sottolineato che l’arte non può essere spiegata ma va vissuta.
Tante le emozioni registrate tra il pubblico: empatia, commozione, gratitudine. Questo il commento ‘a caldo’ di uno dei partecipanti all’evento, Liberato Russo:
“L’Aut Aut Festival, si conferma a pieno titolo un contenitore di eventi culturali, di forme ed espressioni artistiche innovative.
Ma non è solo questo. L’Aut Aut Festival è anche il luogo per eccellenza in cui è possibile mettere davanti allo specchio la propria anima, interrogarla, depurandosi da una quotidianità sempre troppo feroce per ritrovare nuovi equilibri con la vita.
La mente indomita di Valentina Fauzia – che ne è l’ispiratrice e la creatrice – riesce sempre a tessere, per ogni occasione, una trama di contenuti culturali ricchi di spunti e di nuove riflessioni.
Gli eventi dell’Aut Aut Festival sono perciò una risorsa per il nostro territorio, un medicamento per la società, un’opportunità per le nostre piccole comunità che hanno bisogno di crescere anche dal punto di vista culturale. Perché, così come scritto sapientemente sul manifesto degli eventi, “LA CULTURA È LA CURA”, contro ogni male, contro ogni disordine sociale, contro la pigrizia, il disprezzo, l’ignoranza, contro ogni mercificazione, anche quella dell’arte”.
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