TERMOLI – Emozione, applausi e lacrime per Enoch Arden, il molologo portato in scena al S. Antonio di Termoli domenica 8 ottobre da Piero Rotolo (pianoforte) e Maurizio Pellegrino (voce recitante). Genere musicale inusuale ma di grande fascino, il melologo consiste nella combinazione precisa di un monologo su partitura musicale. Si sviluppò in pieno ’800 ed ebbe un successo immediato anche grazie all’apporto di Mendelssohn, Schumann, Bizet, Liszt e R. Strauss (il suo vertice ideale).
Enoch Arden, basato sul celebre poemetto di Alfred Tennyson, è stato rielaborato in musica proprio da Strauss, e narra la struggente storia di tre amici, Enoch, Philip e Annie, che crescono insieme in una cittadina marittima dell’Inghilterra. Entrambi i ragazzi finiranno per innamorarsi di Annie, ma lei ricambierà Enoch, sposandolo e creando con lui una famiglia. Tuttavia il destino sarà pronto a sparigliare le carte: Enoch dovrà imbarcarsi e lasciare moglie e figli, ma sarà vittima di un naufragio che lo trascinerà verso terre inospitali. E così, come in una moderna Odissea, Annie resterà a casa aspettando il ritorno dell’amato. L’epilogo di questa storia non sarà tra i più rosei: quando Enoch finalmente riuscirà, dopo anni, a ritornare nella sua terra, troverà un altro uomo con Annie, proprio l’amico Philip, e un paese che non riconoscerà più, per il quale resterà sempre un fantasma.
Una grande performance per i due artisti: la voce ispirata di Pellegrino, nelle vesti di narratore, attraverso una carica interpretativa splendidamente drammatica, ha accompagnato gli ascoltatori in un’altra epoca, insieme all’acustica del pianoforte magnificamente suonato da Rotolo che ha trasportato il pubblico in una dimensione nuova, superando il puro ascolto e toccando profondamente l’animo.