Non è questo il momento delle analisi e men che meno delle contrapposizioni, purtroppo per una serie accidentale di circostanze all’interno dell’Ospedale “San Timoteo” di un città con oltre 30 mila abitanti si è determinato un susseguirsi di fatti che hanno causato la giusta e saggia decisione di chiudere il Pronto Soccorso. A ciò bisognerà aggiungere un’attenta azione di bonifica ambientale affidata a personale specializzato dotato di tutti gli strumenti protettivi, completando urgentemente le verifiche coi tamponi sull’insieme delle persone che all’interno e all’esterno dell’ospedale sono venute in contatto con gli operatori sanitari e le altre persone risultate positive al test del coronavirus.
Contestualmente bisognerà individuare delle soluzioni per garantire la fruibilità di un Pronto Soccorso sul posto ai 100 mila residenti del Basso Molise e sarà necessario approntare misure tempestive per contenere il diffondersi del contagio. Per questa ragione dovrà essere la task-force nazionale coordinata dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, di concerto col Ministero della Sanità, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e con tutte le Autorità coinvolte Nazionali, Regionali e Locali, ad assumere a sé il coordinamento delle iniziative da intraprendere a tutela e salvaguardia della popolazione interessata.
L’appello è stato già condiviso dalla CISL Molise, dai Sindaci di Portocannone, Guglionesi, Petacciato e da diversi amministratori comunali, provinciali e regionali, ed in queste ore sta acquisendo nuove adesioni coinvolgendo rappresentanze istituzionali, sindacali e politiche in modo unitario.
Tra le proposte operative c’è quella di utilizzare la struttura ospedaliera di Larino, moderna ed adeguata, collocata al centro del territorio del Basso Molise e dotata anche di un camera iperbarica. Quel che serve in queste ore è il massimo dell’unità del Molise per far arrivare al Governo una sola voce e accedere agli stanziamenti di 1,4 miliardi di euro per fronteggiare l’emergenza e garantire alla nostra comunità più elevati standard di tutele, posti letto e offerta sanitaria”. Lo ha riferito l’Associazione Tedeschi in una nota.
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