“Partiti come Fratelli d’Italia e Forza Italia, con i loro rappresentanti in Parlamento e con i loro rappresentanti sui territori – aggiunge – saranno chiamati a spiegare, con coscienza, come intendono garantire ai cittadini italiani i livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi in ambiti fondamentali come la sanità, la scuola o i trasporti solo per fare un esempio. Il disegno di legge Calderoli, infatti, getta le premesse per accrescere ulteriormente le differenze tra Regioni del Nord e Regioni del Sud, lo fa e lo rivendica in maniera chiara, sancendo la fine del concetto di solidarietà tra regioni, spaccando volutamente il nostro Paese”.
Per Gravina il centrodestra al Governo “non ha voluto comprendere un concetto molto semplice, ovvero che non è percorribile alcun progetto di autonomia se prima non vengono definiti i Lep, ovvero i Livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi, come ad esempio quello sanitario, da garantire in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, così come stabilito dalla Costituzione della Repubblica Italiana, e le loro fonti di finanziamento”.
L’ex sindaco di Campobasso conclude: “E’ una riforma nata male e anacronistica, quella disegnata da Calderoli, visto che risale ad oltre venti anni fa la riscrittura del titolo V. Oggi, essendosi ulteriormente ampliato il divario nord/sud, appare assurdo dover discutere di autonomia differenziata laddove l’impoverimento e la desertificazione di alcuni territori, avrebbe dovuto indurre ben altre scelte. Una riforma miope che non comprende come nessuno si può avvantaggiare di correre da solo se il resto del paese arranca”.
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