“È un dato di fatto – commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – che la parità di genere passi anche per l’accesso al credito e se questo funge ancora da leva per soddisfare aspirazioni e progetti delle famiglie italiane, la disuguaglianza finanziaria corre il rischio di differenziarne la realizzazione. La distanza tra credito e donne non divide l’Italia in due, ma ne amplia la discriminazione di genere e se l’inclusione finanziaria rappresenta ancora un pilastro per la crescita economica e sociale del Paese, anche il fattore ‘denaro’ deve fare la differenza”.
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