CAMPOBASSO – Compattezza tra i sindaci per il sostegno e la difesa dei fondi per il Bando Periferie, sindaci che hanno fatto notare nel corso del comitato Direttivo Anci lo sgarbo istituzionale che si è consumato tanto al Senato quanto alla Camera. Nessuna intenzione di rinunciare agli assetti postivi che avrebbero i progetti che rientrano nel Bando Periferie e se il Governo non dovesse mantenere gli impegni presi con i Comuni questi ultimi non parteciperanno ai tavoli di concertazione né alla Conferenza Unificata dove la loro presenza è indispensabile.
Nel corso dell’incontro che si è tenuto questa mattina a Roma, si è discusso anche degli altri punti previsti nell’ordine del giorno: dalla semplificazione delle procedure per i Comuni, agli aggiornamenti che riguardano il personale, dallo lo sblocco del turn-over alla trasparenza e corruzione.
“Noi sindaci – le parole del primo cittadino Antonio Battista – abbiamo mostrato tutto il nostro disappunto per la perdita di fondi che avrebbero fatto cambiare il volto delle nostre città. Fondi destinati sì alle periferie ma in grado di cambiare l’assetto dell’intero capoluogo e di creare lavoro e un indotto che avrebbe fatto sicuramente bene allo sviluppo di Campobasso. Continueremo a farci valere fino a quando il Governo non manterrà le promesse. È stato un incontro proficuo quello di questa mattina a Roma dove noi sindaci abbiamo avuto la possibilità di confrontarci e di fare fronte comune contro la decisione di cancellare i fondi stanziati per i Bandi Periferie. Il decreto Milleproroghe dovrà essere ulteriormente esaminato al Senato, le operazioni dovranno concludersi entro qualche giorno, certo è che la posizione dei sindaci Anci sul provvedimento è assolutamente contraria soprattutto alla luce della disposizione approvata in Senato e non modificata alla Camera che di fatto sospende l’efficacia delle convenzioni riguardanti i progetti attinenti i Bandi Periferie – finanziati per circa 1 miliardo e 600 milioni di euro e che avrebbero avuto ricadute su 20 milioni di italiani – e intervenendo su opere che in alcune città sono già state avviate.
Una decisione che strozza i comuni interessati dalla riqualificazione e che mortifica i sindaci ma soprattutto i cittadini che su quelle opere di riqualificazione contavano molto e che su molti di quei progetti avevano scommesso. Resta la delusione, fortissima di un governo che non mantiene le promesse e che dà poca importanza alla ‘riconversione’ urbanistica e sociale delle aree meno centrali delle città, cancellando anche la possibilità di creare un prezioso indotto fatto di occupazione e di rivalutazione economica di patrimoni edilizi già esistenti.
La mobilitazione dei sindaci – conclude Battista – ha determinato, tra le forze parlamentari e presso il Governo centrale, la consapevolezza delle criticità evidenziate da Anci”. Ora non resta che aspettare le prossime mosse e gli esiti degli incontri tecnici che si stanno tenendo e che proseguiranno anche nelle prossime ore”.