“L’embargo provoca una serie di problemi: logistici, economici e sanitari, tra scarsità di mezzi di trasporto, assenza di voli internazionali e difficoltà di accesso in Siria anche dal Libano per le organizzazioni umanitarie. Ad essere colpita è soprattutto la popolazione siriana, impoverita e vergognosamente umiliata dalle sanzioni che dal 9 maggio 2011 soffocano la popolazione e impediscono la ricostruzione di una terra martoriata”, aggiunge Casapound.
“Questo embargo sta vessando un popolo che ha combattuto strenuamente, e continua a combattere, il terrorismo jihadista. Sussiste, oltretutto, una palese ingerenza estera negli affari interni di una Nazione sovrana e indipendente, in barba al diritto internazionale e a quelli stessi diritti umani che, l’Occidente e l’Unione europea in primis, affermano di considerare inalienabili”, conclude la nota di Casapound.
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