Benvenute in paradiso. Schiave nella terra dei Casalesi (Edizioni Anordest, Doculibri, settembre 2016, pagine 252)
Benvenute in paradiso racconta, attraverso il filo narrativo di un romanzo giallo, undici inchieste giornalistiche vere, legate l’una all’altra da un unico comune denominatore: la criminalità organizzata; la narrazione le trasforma in elementi essenziali per la soluzione di un giallo. Teatro delle inchieste, seguite personalmente da Claudio Coluzzi, sono Caserta e la Campania, dalla tratta degli esseri umani al contrabbando, alla truffa degli alimenti destinati ai poveri, allo sfruttamento dei minori, al raggiro della Caritas attraverso la compravendita di abiti usati. Per tante ragazze come le protagoniste del libro, l’Italia è stata il Paradiso e l’Inferno nello stesso tempo. Jana e Sonia hanno attraversato il mare a bordo di un gommone e sono finite nell’orrore dello sfruttamento della prostituzione gestito dai clan albanesi che operano in Italia. Jana viene violentata, costretta ai marciapiedi nel Casertano e, quando è incinta di un cliente, è “deportata” in Germania: qui partorisce e le strappano il figlio, venduto a una coppia tedesca. Gli aguzzini prendono i soldi e lei finisce di nuovo per strada. Sonia invece viene uccisa in un vialetto di campagna. Un giornalista e un commissario di polizia indagano su quel crimine per ridare dignità, almeno da morta, a Sonia. Le due storie sono assolutamente vere, fatti di cronaca pubblicati dall’autore sul quotidiano «Il Mattino», il giornale storico del mezzogiorno d’Italia. Ma non solo Jana e Sonia. Altre inchieste giornalistiche vengono sviscerate per offrire uno spaccato drammaticamente vero della criminalità e della violenza sulle donne. La cronaca assume, nel percorso narrativo, i contorni di un romanzo giallo in cui vero e verosimile si intrecciano. Ne deriva un racconto ricco di aneddoti di vita vissuta, di descrizioni, di colpi di scena, ma anche un libro di denuncia di orrori e violenze da troppo tempo sotto gli occhi di tutti.
Claudio Coluzzi
Claudio Coluzzi è giornalista professionista e lavora al quotidiano Il Mattino. Da decenni in prima linea nella denuncia dei misfatti criminali, è laureato in giurisprudenza, ha fatto la gavetta fin dall’età di 16 anni come cronista di nera in terra di camorra, nel Casertano, è una delle firme più prestigiose del quotidiano per cui lavora. Nel 2000 ha vinto il Premio cronista dell’anno premiato dal capo della Polizia. Insegna “Comunicazione del territorio” all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Per tutti coloro che intendano partecipare agli eventi al chiuso, dai 12 anni in su, sarà sufficiente esibire la Certificazione Verde, ovvero il Green Pass (cartaceo o digitale), per attestare anche una sola dose di vaccino, il tampone molecolare o rapido, oppure la certificazione di avvenuta guarigione dal Covid-19 entro 6 mesi, accompagnati da un documento di identità, come da disposizioni di legge (D.L. del 23 luglio 2021 n. 105) e indicazioni del ministero della Salute per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Coronavirus.
Le giornate dedicate alla cultura, e ai libri in particolare, vedono l’Amministrazione comunale locale lavorare in sintonia con il network Borghi della lettura e la Pro Loco di Macchiagodena.
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