BOJANO – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bojano, nel corso di una attività preventiva – che non vede soluzione di continuità – in tema di sostanze stupefacenti, hanno intercettato un’autovettura che percorreva la SS17 in direzione del centro matesino.
L’autovettura, una utilitaria di media cilindrata, una volta intimato l’alt arrestava la marcia poco dopo e il conducente ha palesato da subito un atteggiamento riottoso e immotivatamente nervoso, rifiutando inizialmente di fornire risposta ai quesiti degli operanti che decidevano di attutare attività perquisitiva sia personale che veicolare.
Nel corso delle operazioni condotte con l’ausilio di militari dell’Aliquota Operativa, si è poi compreso il motivo di tanta “insofferenza”, infatti nella disponibilità dell’uomo sono stati trovati due involucri di cellophane termosaldati contenenti “cocaina” – risultata purissima – per un peso complessivo di 20,177 gr..
L’uomo, che pare fosse un autista di professione, allo stato non inserito nel giro dello spaccio locale, probabilmente aveva deciso di arrotondare i viaggi dal centro partenopeo, luogo di origine, ma che dopo il controllo dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria di Campobasso anche del reato previsto dall’art. 187 c. 8 del C.d.S. per essersi rifiutato di sottoporti ad accertamento tossicologico, da cui è scaturito il ritiro della patente di guida e il sequestro dell’autovettura.
Il Comandante della Compagnia Carabinieri di Bojano plaude all’operato dei sui militari e si dice sempre più convinto che la diuturna attività di prevenzione posta in essere dalle pattuglie sul territorio, a supporto di attività investigative, è uno degli strumenti a disposizione per tentare di arginare un fenomeno sempre più in espansione, amplificato dai social e in diffusione tra i giovani. Dall’altro lato, fare sistema tra istituzioni e ambito sociale è indispensabile, famiglie, mamme ed istituzioni segnalino circostanze dubbie e/o comportamenti strani dei propri figli, degli alunni, degli allievi, per consentire agli investigatori di porre argine a situazioni pericolose ed evitare che il circolo vizioso abbia epiloghi diversi.
Tale attività preventiva viaggia parallelamente a quella per il contrasto alla guida in stato di ebrezza, che solo nell’ultimo weekend ha visto il deferimento di tre giovanissimi colti alla guida in stato di alterazione psicofisica conseguente all’assunzione di bevande alcoliche, uno dei quali a bordo di una moto di grossa cilindrata. Tre i documenti di guida ritirati e i veicoli sequestrati. A destare sorpresa negli operanti è stato il tasso alcolico di 3,43 g/l fatto registrare alla prova del “palloncino”, che di per sé poteva non avere un significato particolare attesa l’assunzione di superalcolici, se non fosse stato che l’accertamento cui si sottoponeva il giovane conducente veniva eseguito nel primo pomeriggio.