Bojano, minaccia un passante con la pistola: denunciato un 55enne

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BOJANO – Da poco passate le 20 di sabato sera, quando l’operatore in turno alla Centrale Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Bojano, riceve sull’utenza 112 la segnalazione da parte di un residente nel centro storico che, con voce agitata, riferiva di aver avuto un diverbio con il conducente di un veicolo e questi per tutta risposta aveva estratto dal giubbino una pistola e gli aveva intimato di lasciarlo stare e “farsi i fatti suoi”.

Nella circostanza, il conducente del veicolo, palesando uno stato di alterazione psicofisica, a dire del segnalante conseguente a smodata assunzione di bevande alcoliche, si era infilato con la propria auto in una stradina del centro storico, urtando il muro perimetrale di una abitazione. Il proprietario si avvicinava all’uomo, al quale riferiva che la strada era senza uscita e consigliandogli di fare retromarcia, ma il conducente, inizialmente proferiva degli improperi e successivamente offendeva il suo interlocutore, sino a minacciarlo con una pistola attese le rimostranze del proprietario dell’abitazione.

Immediatamente dopo, si divincolava e con una brusca manovra faceva perdere le proprie tracce. Le ricerche dell’uomo venivano immediatamente attivate, con le pattuglie dislocate sul territorio che convogliavano verso il centro matesino. Una speditiva attività informativa consentiva di individuare il veicolo e quindi l’uomo alla guida, che veniva raggiunto un’ora dopo nella sua abitazione in San Polo Matese, ove i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile lo trovavano con indosso ancora l’arma utilizzata per la minaccia.

La pistola, risultata essere del tipo ad aria compressa, ma priva di tappo rosso e molto simile ad un’arma vera, veniva immediatamente sequestrata e la successiva perquisizione locale, effettuata unitamente ai Carabinieri della Stazione CC di Vinchiaturo, consentiva il rinvenimento della scatola originale.

L’uomo, che dovrà rispondere di minaccia aggravata e porto ingiustificato di armi o strumenti atti ad offendere (Art. 612 c. 2 c.p. e Art. 4 L. 110/75), non era in grado di fornire una giustificazione per il gesto compiuto poco prima. Nel sottolineare la gravità dell’episodio, il Comando di Via Croce ribadisce, ancora una volta, che le segnalazioni sono molto proficue, specie se effettuate tempestivamente e contestualmente alla commissione degli eventi. La prontezza e la professionalità dei militari impegnati nel delicato intervento ha consentito, nel volgere di pochissimo tempo, di far luce su una vicenda che poteva assumere connotati diversi.