Dalla retorica dell’unificazione, alle stragi compiute in nome dell’unità d’Italia, dall’emigrazione dei meridionali, all’eterna incompiuta Salerno-Reggio Calabria. La storia del Sud riletta da Pino Aprile, giornalista e scrittore del Sud, ai vertici di settimanali come Oggi e Gente, al fianco di Sergio Zavoli nell’inchiesta “Viaggio nel Sud”, arriva in Molise con due delle sue opere più discusse e di successo: “Terroni” e “Carnefici”.
Bugie storiche e vite di briganti, nessi e conseguenze attuali in terre di mafia e in quelle desolate delle campagne abbandonate, nelle aree della speranza industriale dove le promesse di interventi straordinari sono all’origine del ritardo economico e sociale. Tutto questo c’entra col Molise, c’entra con le aree interne, c’entra con Frosolone, come con tanti paesi dell’entroterra, dove l’attesa per la sistemazione di infrastrutture in rovina o incompiute diventa riflessione critica.
Ed a Frosolone, paese di montagna, che vive ancora di un dignitoso passato nel quale l’economia dell’artigianato e dell’allevamento ha mantenuto un equilibrio precario tra vecchia e nuova era, che Pino Aprile è stato invitato a discuterne. Perché ogni paese del Sud ha, in sé, lo stesso Dna che avevano le donne e gli uomini appellati, un tempo, “briganti”.
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