“Non solo è stato impedito a centinaia di turisti di raggiungere la meta sciistica, prenotata – affermano gli operatori in una nota – ma è stato altresì limitato l’approvvigionamento delle strutture alberghiere di beni alimentari. La precaria situazione è stata ulteriormente aggravata dall’apposizione di due cartelli (uno tra San Massimo e Cantalupo e uno tra Bojano e San Massimo) di divieto di percorribilità della strada provinciale 106 per Campitello Matese senza alcun limite temporale al punto da comportare il definitivo isolamento della meta sciistica”.
“Da tale situazione paradossale – proseguono – derivano perdite economiche per diverse centinaia di migliaia euro al giorno ed oggi sono a rischio 400 unità lavorative tra dipendenti delle strutture alberghiere, dipendenti degli impianti sciistici ed attività indotte”. Secondo gli operatori, ai danni economici vanno aggiunti i danni di immagine: “La Regione, contraddittoriamente, mentre promuove il turismo molisano alla Bit di Milano, di fatto assiste inerme la chiusura di Campitello Matese praticamente interdetta ai turisti oltre che agli avventori locali”.
Il Comitato auspica un intervento immediato del Prefetto e delle autorità amministrative e politiche affinché, “valutata la situazione di fatto, si ripristini l’ordinaria viabilità e la ripresa di ogni attività economica oltre che la tutela dei lavoratori e dell’intera regione”.
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