Campobasso

Campobasso-Carpi senza plastica, messaggio green dall’Avicor Molinari Stadium

CAMPOBASSO – Niente plastica. Niente palloncini. Tutto in carta insieme a tanto senso civico e rispetto per l’ambiente. Sabato pomeriggio, in occasione di Campobasso-Carpi, il Molinari Avicor Stadium sarà teatro non solo di una sfida importante per la classifica, ma anche di un eco-event che punta dritto alla sostenibilità ambientale.

L’iniziativa porta la firma dell’avvocato Giuseppe Fabbiano, referente regionale di Plastic Free Onlus, che da mesi lavora fianco a fianco con il Campobasso FC per costruire un percorso di sensibilizzazione. Un progetto partito lo scorso anno e che oggi fa un passo ulteriore. “Sì, è il secondo eco-event che Plastic Free ha l’onore di organizzare insieme al Campobasso FC – spiega Fabbiano – e siamo orgogliosi di poter promuovere attraverso il calcio l’importanza della sostenibilità ambientale”.

Un impegno condiviso anche con la tifoseria. Fabbiano, infatti, ha voluto coinvolgere direttamente la Curva Nord, trovando ascolto e piena collaborazione grazie allo Slo Luca Calabrese: “Luca si è fatto portavoce di questa iniziativa, portandola all’interno della curva. Con grande soddisfazione, posso dire che tutti i tifosi della Nord hanno deciso di aderire. Dopo la partita resteranno a ripulire il settore da eventuali rifiuti. Un gesto concreto che dà ancora più valore al messaggio che vogliamo trasmettere”.

Non solo spalti, ma anche campo. Prima del fischio d’inizio, i capitani di Campobasso e Carpi indosseranno una t-shirt Plastic Free per richiamare l’attenzione del pubblico. E al termine della gara, due maglie da gioco – una per squadra – verranno consegnate all’Associazione, impreziosite dalla patch Plastic Free, e messe all’asta. Il ricavato sarà interamente devoluto alle attività dell’organizzazione.

Un piccolo segnale che punta però a diventare abitudine. “Il calcio ha un’enorme forza comunicativa, specie tra i giovani – conclude Fabbiano – e può incidere davvero tanto nel costruire una nuova cultura ambientale. Questi gesti non sono scontati, ma possono essere l’inizio di qualcosa di più grande. Perché il Pianeta non aspetta”.

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