“La Carta di cittadinanza è uno strumento dalle molteplici potenzialità, che, tra le tante cose, ambisce a ridurre la distanza tra i cittadini e le Istituzioni, – ha dichiarato Praitano -promuovendo un rapporto di interscambio di informazioni utile a migliorare i servizi. L’Amministrazione comunale, avendo a disposizione uno stanziamento pregresso pari ad € 25.520,00 sul capitolo dedicato, confrontandosi con i sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale, ha deciso di utilizzare la predetta somma per offrire ai cittadini spazi più accoglienti, acquistando attrezzature che sono andate a migliorare, non solo il luogo di lavoro dei dipendenti comunali, ma anche gli sportelli e gli uffici in cui verranno raccolte le proposte e/o le segnalazioni per le future valutazioni. Pertanto, la coop. soc. ASSeL, che ha in essere la gestione degli Uffici di cittadinanza e dei servizi sociali professionali (quale estensione appunto del medesimo contratto), ha raccolto le richieste di tutti i Comuni per provvedere all’allestimento dei predetti Uffici, in particolare:
1) facendo realizzare totem artistici, dotati di una base di appoggio per scrivere e un’apposita urna contenitore, a cura della coop. soc. Laboratorio Aperto per raccogliere il materiale della Carta e le relative schede. Ne sono stati costruiti 30 tutti uguali, uno per ogni Comune dell’Ambito e qualcuno in più per la città di Campobasso, in considerazione dei diversi punti di accesso dell’utenza (si veda l’URP).
2) acquistando arredi vari e/o supporti informatici, funzionalmente collegati agli Uffici di cittadinanza che sono appunto presenti in ogni Comune, per accogliere i cittadini, allestendo detti spazi dedicati come avviene per il segretariato sociale.
La quota parte per ogni Comune è stata determinata sulla base di un calcolo in termini percentuali della popolazione residente, come da PSZ, e poi ogni sindaco ha avanzato la propria richiesta in ragione dell’esigenza manifestata per acquistare gli arredi e i supporti tecnologici per rendere funzionali e accoglienti gli uffici di cittadinanza. La predetta somma poteva essere integrata dai Comuni se necessario per l’acquisto di quanto serviva”.
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