Un corso fortemente voluto dalla consigliera di Parità, Giuseppina Cennamo, anche alla luce degli ultimi dati, impietosi, in riferimento a tale tipo di comportamento che si riscontra, ancora, di frequente sui luoghi di lavoro. In Italia, infatti, ancora dominano vessazioni, ordinarie ingiustizie e discriminazioni che hanno come bersaglio le lavoratrici e i lavoratori da poco diventati madri e padri (questi ultimi,hanno a disposizione appena 3 giorni, dopo essere diventati papà, prima di tornare al lavoro; in Portogallo i giorni arrivano sino a 35), “categorie” considerate dalle aziende “meno produttive”.
Non a caso negli ultimi anni in Italia i casi di mobbing da maternità sono aumentati in maniera considerevole.
Il mobbing è, nell’accezione più comune in Italia, un insieme di comportamenti violenti (abusi psicologici, vessazioni, demansionamento, emarginazione, umiliazioni, licenziamento, etc.) perpetrati da parte di superiori e/o colleghi nei confronti di un lavoratore, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso. Comportamenti che spesso si ripercuotono in maniera negativa anche sull’attività lavorativa.
“Con quello in programma domani – ha detto l’avvocato Cennamo, si chiude un interessante ciclo di incontri rientranti nel “corso di Diritto Antidiscriminatorio”. Un ciclo assolutamente gratuito organizzato per tutti coloro che per professione si occupano delle problematiche legate al mondo del lavoro e della tutela delle persone vulnerabili”.
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