Nel corso dell’operazione sono state inoltre notificate 11 informazioni di garanzia nei confronti di altrettanti indagati per il reato ex art.73 DPR 309/90 nonché eseguite, contestualmente nelle regioni Molise, Puglia ed Abruzzo, 20 perquisizioni che hanno consentito il rinvenimento e, quindi, il sequestro, di circa 200 grammi di stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana), 2 bilancini di precisione e 3 trita marijuana – utilizzati per la preparazione delle dosi da spacciare, semi di canapa indiana nonché n.19 stecche di sigarette di contrabbando ed una pistola giocattolo priva del tappo rosso di sicurezza, pertanto efficiente per l’uso.
L’operazione di servizio, denominata “Hora Arbereshe” (“Parla Albanese”) giunge così a conclusione dopo due anni di indagini serrate: le attività sono iniziate nell’anno 2014 a seguito di attento monitoraggio di alcuni cittadini albanesi residenti a San Martino in Pensilis (CB) e strettamente collegati ad altri soggetti, sia italiani che stranieri, dimoranti in basso Molise.
Articolate attività tecniche, supportate da pedinamenti, appostamenti e riscontri condotti anche fuori dal territorio molisano, hanno consentito, nel tempo, lo stretto monitoraggio di circa 20 persone, tutte collegate fra loro, nell’ambito di un business illecito finalizzato a rifornire di stupefacenti la piazza basso molisana.
Gli interventi permettevano di ricostruire e completare il mosaico criminoso: all’esito di distinte ed articolate operazioni, 3 persone cadevano nella rete dei Finanzieri e circa 5 Kg. di stupefacente (hashish, marijuana e cocaina) venivano posti sotto sequestro dal G.I.C.O. di Campobasso.
Tra i “registi” del traffico illecito di stupefacenti, merita menzione un cittadino italiano, residente a Termoli, già gravato da specifici e rilevanti precedenti per fatti di droga, il quale diramava ordini ai sodali, mentre era agli arresti domiciliari.
Sullo stesso, infatti, pendevano precise responsabilità penali derivanti da altro articolato servizio investigativo (quasi concomitante) condotto dal Nucleo di Campobasso a decorrere dall’anno 2012: l’operazione “Carola”, dal nome del natante di medie dimensioni con il quale il citato soggetto aveva avviato un personale “salto di qualità” affaristico, tentando un trasporto di circa 2 tonnellate di hashish (anno 2012) dall’Albania alle coste molisane.
Nell’occasione, il pregiudicato in argomento, M.A., fu costretto a disfarsi del carico in mare aperto, ma non sfuggì alle investigazioni tempestivamente avviate dal Corpo.
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