CAMPOBASSO – Campobasso, con -0,9%, insieme a Brescia e Catania (-0,1%) e Ancona (-0,2%), è tra le quattro città che a febbraio 2024 fanno registrare il tasso più alto di deflazione. A segnalarlo il Codacons, sottolineando le forti differenze a livello territoriale sul fronte dell’inflazione: Napoli e Bolzano sono le città con la crescita dei prezzi più sostenuta e con un tasso medio annuo del +1,7%. L’assestamento dell’inflazione, ferma a febbraio allo 0,8%, è un segnale positivo, ma sul fronte dei listini al dettaglio – spiega il Codacons commentando i dati forniti oggi dall’Istat – il bicchiere è purtroppo ancora “mezzo vuoto”: occorre infatti ricordare che il dato arriva dopo due anni di caro-prezzi che hanno influito pesantemente su redditi e capacità di acquisto delle famiglie.
“Al di là del tasso medio di inflazione di febbraio che risente della forte contrazione registrata per i beni energetici (-17,3% su anno) – spiega il presidente, Carlo Rienzi – è senza dubbio da evidenziare la frenata del carrello della spesa che su base annua scende dal +5,1% al +3,4%, mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto passano dal +3,5% di gennaio a +2,8% di febbraio. Segnali positivi che tuttavia non bastano: nel biennio 2022-2023 i prezzi al dettaglio sono infatti saliti complessivamente del +13,8%, aggravando la spesa delle famiglie e incidendo su redditi e capacità d’acquisto dei cittadini. I listini devono quindi invertire il trend e iniziare a scendere, specie in settori come gli alimentari dove i rincari sono ancora sostenuti e nell’ordine del +3,9%”.