Campobasso, in aumento le immatricolazioni autobus

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Continental realizza l’Osservatorio sui macro-trend dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto quest’anno alla sua 4 edizione

CAMPOBASSO – Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro del parco circolante(1).

Immatricolazioni: Campobasso +190% di nuovi autobus

Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. Il Molise mostra un calo del 22,2% pari a 84 nuove targhe. A Campobasso la decrescita si accentua e arriva a sfiorare il 24% con 51 nuove targhe.

Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. In questo comparto il Molise segna un balzo in avanti del 184,3% (pari a 145 nuove registrazioni). Queste targhe sono da attribuire al capoluogo che nel 2022 aveva immatricolato solo 50 nuove targhe e cresce così del 190%.

Alimentazione: a Campobasso il record regionale di autocarri ibridi

La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).

Il Molise mostra una certa stabilità. Solo il gasolio e l’ibrido subiscono variazioni: il primo cala da 94,2% a 94,1%, il secondo invece cresce da 0,3% a 0,5%.

Più dinamicità a Campobasso dove l’ibrido cresce di 0,2 punti percentuali e arriva a 0,5% (facendo registrare il picco regionale), il gasolio cala della stessa quota e arriva a 94% e il metano passa da 2,3% a 2,2%.

Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).

Nel Molise si azzerano le trazioni alternative ibride ed elettriche. Il metano sale di 2,5 punti percentuali e arriva a 4,2% e il gasolio cala della stessa quota fino al 95,5%. Campobasso registra il record regionale di gasolio (96,1%) e il metano copre il 3,8%.

Categoria Euro: a Campobasso il picco di autobus Euro 5 e 6

Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.

Il Molise rientra tra le regioni con prevalenza di veicoli inquinanti: qui gli Euro 0, 1, 2 e 3 coprono il 55,5% e gli Euro 0, da soli, il 17,6%.

Nel capoluogo la percentuale si alza e arriva a superare il 56%, quota più alta in regione.

In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.

Nel Molise, anche in questo comparto, la maggioranza del parco circolante è rappresentato dalle classi meno ecologiche che arrivano a quota 53,1%.

A Campobasso queste categorie scendono a 47,9% in favore di quelle meno inquinanti. Il capoluogo, infatti, segna il record di Euro 5 e 6 (rispettivamente 10,2% e 34,5%)

Anzianità: a Campobasso il 37,5% di autobus ha meno di 10 anni

L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.

In Molise complessivamente gli autocarri con meno di 10 anni sono il 21,6% (vs 35,2% dell’Italia) mentre quelli con più di 30 anni il 19,6% (vs 15,8%). La fascia di veicoli fra 20 e 30 anni è la più rappresentata col 23,2%.

Il capoluogo presenta il parco più datato della regione con il 20,2% che supera i 30 anni. Fortunatamente la quota di veicoli con meno di 10 anni è superiore (21,3%). La fascia più diffusa rimane quella tra i 20 e i 30 anni che sale a 23,2% (+1,8 punti percentuali rispetto al 2022).

Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).

Il Molise presenta un parco più datato rispetto alla media nazionale: i veicoli sopra i 20 anni coprono il 38,3% (vs 27,5% dell’Italia) e quelli sotto i 10 anni il 31,8%. La fascia più diffusa è quella tra i 20 e i 30 anni (pari al 30,8%).

Rispetto allo scenario regionale, a Campobasso la percentuale di autobus giovani sale a 37,5% e quella di autobus datati scende a 33,3%. La fascia più diffusa rimane quella tra i 20 e i 30 anni, al 27,4%.

NOTA:

(1) Fonte: Elaborazione su dati ACI e AISCAT