Dalle verifiche emergevano evidenti condizioni di sfruttamento in suo danno. Il pastore, infatti, era impiegato come tuttofare, dovendosi occupare di tutte le attività inerenti gli animali, ovvero mungitura, pulizia, pascolo ecc…, lavorando in media 12 ore al giorno per una paga oraria irrisoria. All’operaio non era riconosciuto il diritto del riposo o delle ferie, praticamente mai fruiti, e veniva impiegato senza aver mai conseguito la minima formazione sui rischi per la salute e sicurezza ai quali si espone il lavoratore per simili carichi, nè era stato nemmeno sottoposto alla prescritta visita medica, finalizzata ad accertare le condizioni di salute in relazione all’incarico all’interno dell’azienda.
Al pastore era riservato un alloggio fatiscente ed in cattive condizioni igieniche, in un vecchio casolare in montagna privo di servizi igienici, energia elettrica ed acqua, costretto a dormire su una rete adiacente il ricovero degli ovini ed in condizioni assolutamente precarie. Il datore di lavoro approfittando dello stato di difficoltà della vittima aveva così imposto le sue volontà, a cui l’interessato era sottoposto pur di guadagnare qualcosa.
Al termine degli accertamenti l’imprenditore è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica con l’accusa di sfruttamento del lavoro, omessa formazione dei dipendenti sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro e mancata valutazione delle condizioni di salute in relazione all’impiego. Contestualmente sono state elevate sanzioni amministrative ed ammende per quasi 8.000,00 euro. I Carabinieri proseguono gli accertamenti e le verifiche sulle attività agricole e pastorizie delle masserie della provincia, non potendosi escludere altri casi di sfruttamento del lavoro.
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