L’uomo, titolare di una ditta avente quale ragione sociale, “attività di facchinaggio, trasporto merci, carico e scarico conto terzi”, impiegata, tra l’altro, in varie occasioni, anche nello scarico e carico di navi mercantili preso i porti partenopei ed ubicata materialmente in provincia di Napoli, fissava fittiziamente la sede legale ed operativa nel piccolo comune pentro, pur non collocando presso tale comune alcun ufficio, sede o altro riconducibile alla società, se non la sola “cassetta postale”.
In tal modo e per diversi anni, riusciva così ad ottenere un indebito e notevole risparmio di spesa sulle polizze assicurative degli oltre 100 veicoli societari, frodando, altresì, il Servizio Sanitario nazionale in ragione dei minori importi dovuti per il Molise rispetto alla Campania, ottenendo, per gli stessi motivi, illegittime agevolazioni fiscali sui circa cento dipendenti della società, per le minori addizionali regionali e comunali.
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