“Abbiamo voluto compiere questo piccolo gesto simbolico – afferma in una nota Francesca Bruno, consigliere comunale del movimento – perché riteniamo doveroso iscrivere nella toponomastica cittadina il ricordo degli italiani barbaramente uccisi e scagliati nelle foibe o scacciati dalla loro terra natia solo per aver voluto testimoniare la propria italianità di fronte all’invasore jugoslavo. Un gesto ancora più necessario oggi, quando tornano a farsi sentire le voci di chi in nome dell’odio ideologico per decenni ha voluto negare o peggio ancora giustificare questa tragedia per via dell’ideologia politica comunista professata dai carnefici”.
“All’affissione simbolica – prosegue Bruno – avremmo di gran lunga preferito un’intitolazione ufficiale da parte del Comune. Purtroppo però, per via delle lungaggini burocratiche e dello scarso interesse mostrato da chi amministra la città, la richiesta di una intitolazione, da me presentata il 22 gennaio 2019, è ferma ormai da due anni, e questa amministrazione ormai a fine mandato ha perso definitivamente l’occasione di rendere giustizia ed omaggio al ricordo dei nostri compatrioti che affrontarono la morte e l’esilio per amore dell’Italia”.
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