Celebrazioni in onore di San Francesco d’Assisi a Campobasso

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Gravina: “Del messaggio francescano, oggi più che mai, dovrebbero farsi portatori tutti coloro che a livello politico e militare sono chiamati a costruire la pace”

CAMPOBASSO – Presso la parrocchia del Sacro Cuore di Campobasso, come di consueto accade ogni 4 ottobre, si sono svolte le celebrazioni religiose in onore della festività di San Francesco d’Assisi, curate dai frati minori cappuccini del Convento di Campobasso, alle quali ha preso parte anche il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina.

Il sindaco Gravina che ha partecipato alla celebrazione eucaristica e all’accensione della lampada votiva, è stato chiamato poi a condividere pubblicamente le sue riflessioni sulla festività dedicata al Santo d’Assisi e a porgere, a tutta la comunità francescana, gli auguri della città di Campobasso da lui rappresentata.

“Nel giorno e nella festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia ed espressione di valori religiosi ed umani improntati alla cura e all’attenzione verso gli altri, chiunque essi siano, – ha detto Gravina – il pensiero a cui tutti noi ci ritroviamo a dedicare la nostra attenzione più forte è rivolto al desiderio di vedere realizzata, in tempi celeri, la pace in tutti quei contesti internazionali, come l’Ucraina, dove si stanno consumando conflitti che generano dolori, perdite e nuovi rancori tra i popoli.

Del messaggio francescano, oggi più che mai, dovrebbero farsi portatori tutti coloro che, a livello politico e militare, sono chiamati a invertire la rotta di ogni conflitto bellico.

Nell’ascolto del prossimo risiede l’unica speranza di costruire una pace che sia ben più di una semplice tregua armata e che conduca al rispetto della vita e al rispetto dei diritti umani, cosa, quest’ultima, che siamo portati a dare per scontata, ma che, invece, in giro per il mondo non lo è affatto, basti pensare anche a ciò che in questi giorni sta accadendo in Iran.

Come ha detto lo stesso Sommo Pontefice Francesco in occasione dell’Angelus di domenica scorsa, è necessario agire diplomaticamente, senza indugi ulteriori, facendo tacere le armi, in Ucraina come altrove, per raggiungere soluzioni non imposte con la forza, ma concordate e fondate sul dialogo tra i popoli.

La comunità francescana – ha aggiunto il sindaco – è un esempio quotidiano di come si vivono le relazioni sociali, a tutti i livelli, da costruttori di pace, aprendosi all’altro invece di mostrare atteggiamenti di chiusura che non danno frutto.

Proprio alla comunità francescana giungano gli auguri della città di Campobasso e il ringraziamento per tutto ciò che i frati francescani contribuiscono a rendere possibile in termini di solidarietà e confronto nella nostra comunità”.