L’attivita’ in questione, il centro di via Vestina, estremamente proficua, tra l’altro, operava in nero ed era abusiva: non era censita nei registri della Camera di Commercio ne’ in quelli dell’ufficio comunale, cosi’ come non sono stati trovati certificati di inizio attivita’ o documentazione amministrativa e contabile. Cinque le donne che lavoravano nel centro, definite operatrici, tutte italiane e di eta’ compresa fra i 20 e i 45 anni; operavano sempre completamente nude.
Una prestazione aveva un prezzo compreso fra gli 80 e i 150 euro, a secondo del servizio richiesto. Una seduta durava in media un’ora. Alle operatrici veniva corrisposto circa il 30% del prezzo pagato dal cliente. Il centro era aperto dal lunedi’ al venerdi’ ed aveva una media di otto o nove clienti al giorno. Dalle indagini dei militari dell’Arma della Compagnia di Montesilvano, andate avanti tra ottobre e novembre dello scorso anno, e’ emerso che gia’ nella telefonata di prenotazione erano chiari i riferimenti alle prestazioni sessuali offerte e si poteva perfino scegliere da subito di fare la doccia con l’operatrice al termine della seduta.
Le indagini sono andate avanti con attivita’ informativa, servizi di osservazione e pedinamento dei clienti, intercettazioni delle utenze del centro e dei gestori. Hanno contribuito a ricostruire il quadro anche i clienti ascoltati dai Carabinieri. Si sarebbe cosi’ appurato che alla pratica del Tantra corrispondevano, in realta’, sedute di masturbazione ai clienti che frequentavano il centro. I Carabinieri del Nor di Montesilvano hanno perquisito la struttura e proceduto all’arresto dei due gestori, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Antonella Di Carlo, su richiesta del pm Gennaro Varone, che ha coordinato le indagini. I due sono ai domiciliari.
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