“Capitale della Cultura – afferma – Agnone lo è perfino senza rendersene conto: e anche per questo, oggi, caldeggio tanto la sua candidatura perché possa diventarlo ufficialmente. E’ un’epoca, la nostra, dove l’apparenza e la logica dei social rischiano di soffocare tutto quello che dà un senso al nostro essere umani nel mondo. La profondità degli affetti. La determinazione negli obiettivi. Il rispetto per la bellezza, per la verità, la fiducia nelle tradizioni. E io sono convinta che Agnone può ricordare all’intero Paese – conclude – la necessità di rimanere ancorati a questi valori e nello stesso tempo a considerarli un trampolino per trasformare il futuro, nostro e della comunità”.
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