Durante la festa patronale di Ripalimosani conobbe un giovane di un vicino paese e se ne innamorò. Questi si chiamava Angelo Menotti Iannidinardo ed era nato a Castelbottaccio (Cb), il 14 novembre del 1877, dal “guardia boschi” Michele e dalla “donna di casa” Filomena Di Matteo. Il giovane Angelo Menotti aveva visto la luce nell’abitazione posta in “Piazzetta delle Arti” n.8. I due, Clorinda e Angelo, si sposarono a Ripalimosani il 10 marzo del 1898.
A quell’epoca Angelo aveva intrapreso il mestiere di “sarto” e Clorinda quello di “cucitrice”. Ma in quegli anni la situazione economica non era certo delle migliori. Fu allora che Angelo, appena un anno dopo il matrimonio, decise di emigrare alla ricerca del “sogno americano”. Lasciò la giovane moglie e il piccolo Antonio (nato il 13 giugno del 1899 e a cui furono dati anche i nomi di Michele e Giustino) a Ripalimosani con la promessa: “appena avrò i soldi per pagarvi il viaggio mi raggiungerete”. Angelo arrivò ad “Ellis Island” nel 1899 dopo aver attraversato l’oceano sul Piroscafo EMS ( costruito nei cantieri navali di Glasgow).
Qualche mese dopo arrivò, dall’Italia, una lettera che gli annunciò la nascita della piccola Elena (la bimba nacque il 27 maggio del 1900 e le furono dati anche i nomi di Michelina, Amalia e Marietta). Negli Stati Uniti il giovane fece, all’inizio, ogni tipo di lavoro e la sera, spesso anche la notte, esercitava per colleghi e vicini di casa quello di “sarto”. Poi fu assunto prima dalla “Hart” e poi dalla “Schaifner&Max” sempre operanti nel settore della sartoria.
Quando ebbe il denaro necessario aprì anche una sua piccola sartoria e dopo poco fu nelle condizioni di far giungere a Rochester, Contea di Monroe, nello Stato di New York la giovane moglie e i due figli. Clorinda, Antonio e Elisa giunsero ad “Ellis Island” nel 1902 a bordo della nave “Manuel Calvo”. Nel 1917 Anthony, il figlio maschio, fu arruolato nell’Esercito e partecipò alla Prima Guerra mondiale. Clorinda decise allora di divenire “crocerossina” con la “Red Cross” di Rochester. Ne divenne la vera anima e promosse ogni sorta di iniziativa a favore dei militari in guerra.
Molti anni dopo allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale favorì sempre con la “Red Cross” una “catena di solidarietà” per lavorare maglie per i Soldati Americani. L’iniziativa fu un successo incredibile, vennero prodotte centinaia di migliaia di maglie, e per lei ad alcune altre arrivò il nomignolo di “Mamme Maglia”. Clorinda morì, nel quartiere “Little Dublin” (o “Monte allegro”) il 18 giugno del 1865. La notizia della sua morte venne riporta dal “Democrat and Chronicle” di Rochester. Per il lavoro di ricerca è stato utile consultare l’archivio “MeMo” che si ringraziano.
A cura di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”
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