CAMPOBASSO – “La UGL Salute Molise dopo le elezioni regionali ha aspettato la nomina del nuovo Direttore Generale ASREM per poter riproporre domande da tempo senza risposta. È arrivato il momento del confronto quindi, per fare chiarezza su quali saranno le strategie per salvare la sanità della nostra regione. La situazione è disastrosa con milioni di euro di debiti, aumentati sempre di più nel tempo, tanto da portare ad un commissariamento che dura ormai da più di dieci anni. Durante il nostro Congresso a Pomezia è emersa l’esigenza di poter inserire nei dipartimenti, come accade già in alcune strutture di eccellenza, degli esperti ecomomisti in gradi di ponderare i budget nel miglior modo possibile e di sollevare i medici da incombenze burocratiche ed amministrative per esercitare al meglio la loro professione”. Lo ha dichiarato Giovanni Colacci, Segretario della UGL Salute Molise, eletto nel nuovo Consiglio Nazionale della UGL Salute, al termine del Congresso che ha confermato alla Guida della Federazione Gianluca Giuliano.
“I servizi offerti sono carenti o inesistenti – prosegue il sindacalista – C’è carenza di operatori sanitari e medici con casi estremi di chi ha utilizzato i propri turni di ferie per effettuare prestazioni in ambito privato così da bloccare le liste d’attesa. I cittadini sono frustrati vedendo rinviate a poche ore dalla effettuazione visite ed esami diagnostici prenotati con mesi d’anticipo. Si è arrivati a gestire la sanità pubblica senza seguire un filo comune dettato da leggi e contratti collettivi attraverso tentativi di risanamento improvvisati che hanno portato ad un disastro annunciato. La UGL Salute crede che ci siano strade e possibili soluzioni. Con un ventaglio di idee da condividere per rilanciare la sanità regionale la UGL Salute Molise chiede di sedersi al tavolo per confronto con il nuovo Direttore Generale Dottor Di Santo. I problemi sono tanti e solo una stretta collaborazione tra le parti può portare alla loro soluzione. Il diritto alla Salute è sacro, sancito dalla nostra Costituzione, non possiamo dimenticarlo”.